Preghiera di intercessione a Angela Iacobellis, l’angelo del Vomero

AngVomNapoli

ETERNO PADRE
Che dirigi il mondo con volontà d’amore

ETERNO FIGLIO
Che ti offri al mondo come oggetto d’amore

ETERNO SPIRITO
che trasformi il mondo con forza d’amore

consenti che anche le invocazioni ad Angela,
accompagnate da benefici e da grazie utili
all’anima e al corpo, servano
a quel grande disegno d’amore.
Amen

Tre Gloria per ottenere la glorificazione di Angela

STORIA di Angela Iacobellis
“Benedetto sei Tu Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno dei cieli” (Matt. 11, 25).
Questa citazione evangelica è incisa sulla lapide della sua tomba, posta nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini a Napoli, dove è stata traslata nel 1997; e rispecchia con fedeltà lo scopo della breve vita di Angela Iacobellis, passata a volo d’angelo su questa terra, per ritornare nel Regno dei cieli.
Angela nacque a Roma il 16 ottobre 1948 e battezzata il 31 ottobre nella basilica di S. Pietro; già da bambina, la sofferenza si affacciò nella sua vita; un flemmone alla clavicola destra, con le relative cure e punture dei medici per il sondaggio, la fece soffrire enormemente, riducendola all’estremo della resistenza.
Ricevette la Prima Comunione e Cresima il 29 giugno 1955 a Napoli, dove la famiglia si era trasferita quando Angela aveva cinque anni.
Dalla testimonianza dei genitori, della zia Ada e di quanti l’hanno conosciuta, ne esce fuori il quadro di una bambina, che man mano che cresce, aumenta sempre più la sua fede e l’amore a Gesù Eucaristia; cosciente del grande mistero del Sacramento, abbracciava e baciava i suoi familiari che tornavano dalla chiesa, dove avevano ricevuta la S. Comunione, perché diceva, per lei era come abbracciare Gesù.
Cosa rara per la sua età, aveva un grande equilibrio spirituale, religioso, cristiano; leggeva il Vangelo e prediligeva la recita del S. Rosario; diceva: “Bisogna dare il primo posto a Dio”.
Le mete obbligatorie delle sue vacanze estive erano le basiliche di S. Francesco e di S. Chiara ad Assisi, santi cui dava una particolare simpatia; in tali periodi frequentava il convento delle clarisse, rimase con le suore e con la badessa in grande amicizia, lo testimoniano le tante lettere ricevute dalla badessa, lettere che proseguirono dopo la sua morte, per dare conforto ai genitori.
Angela non è stata una fanciulla prodigio, ma una fanciulla normalissima nei suoi affetti familiari, nella scuola, con le compagne, nei giochi, nei divertimenti della sua età..
A 11 anni le si manifestò una malattia subdola, la leucemia; fu tenuta all’oscuro per molto tempo della gravità del male, ma lei con serenità, con ottimismo, confortando gli altri, accettò le cure e quando capì che il suo male, pur essendo curabile non era guaribile, non si spazientì, non si innervosì, non si avvilì, senza ribellarsi accettò consapevolmente la volontà di Dio, esprimendo tutta la sua gioia e generosità nella preghiera e nel colloquio intimo e semplice con il Signore.
La malattia che avanzava inesorabile, la fece distaccare un po’ alla volta da tutte le cose della sua età, la fase finale fu straziante per i suoi familiari, si passava da un’analisi clinica all’altra, da una trasfusione all’altra; un’occlusione intestinale complicò definitivamente la prognosi.
La somministrazione di ossigeno non migliorò la situazione, verso le dieci del mattino del 27 marzo 1961, la sua anima volò al cielo, era lunedì santo.
A seguito di numerose segnalazioni di persone, che per sua intercessione, asseriscono di aver ricevuto grazie e favori, la fama di Angela Iacobellis si è sparsa in tutta Italia.
L’11 giugno del 1991, la Santa Sede ha concesso il ‘nulla hosta’ per l’apertura del processo diocesano in vista di una sua beatificazione. Il 21 novembre 1997 la salma è stata traslata dalla cappella di famiglia nel cimitero di Napoli, alla chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini.