Resta incinta a Medjugorje anche se non poteva. Una bimba frutto della Madonna

Una mamma vittima d’amore: “La mia Miryam, frutto di Medjugorje”

Desideravo tanto un altro bambino, ma a causa di un grave stato di salute durato circa quattro anni (tra l’altro ero stata anche 72 ore in corna per un’asma bronchiale gravissima), i medici me lo avevano vietato. Ero già stata a Medjugorje, due o tre volte, La mia salute poco alla volta migliorava e in me cresceva sempre più questo desiderio: volevo una bimba per darle il nome della Madonna, per dar gloria a Dio e perché altre persone potessero convertirsi al vedere ciò che la Vergine aveva compiuto in me.

Senonché improvvisamente fui presa dalla paura di come avrebbe reagito il mio fisico, e paura per le conseguenze del nascituro dopo l’uso di tanti medicinali. In questo stato d’animo tornai a Medjugorje per chiedere la pace e per fare la volontà di Dio. La pace arrivò e il mese dopo ero incinta. La gioia fu così grande che nel settimo mese di gravidanza tornai la per ringraziare la Mamma celeste. Miryam ha ora 18 mesi ed e una delle tante grazie che la Madonna ci ha elargite.

Naturalmente noi non abbiamo smesso di seguirla anche se il nostro pellegrinaggio adesso si ferma a Regio di Vernazza (SP) nel gruppo di preghiera di P.G. in cui ci s impegna a pregare e digiunare, e ci si ritrova due volte al mese per approfondire sempre più l’impegno di darci tutti a Dio nella vita della famiglia, nel lavoro assiduo, nella conquista dura di ogni giorno.

(Nel frattempo è maturato in lei l’ideale del dono totale: sono stati sei mesi di preparazione intensa tra prove e dolori, finché è spuntata la domenica 30 luglio, in cui la candidata ha offerto – in mezzo a una chiesata di fratelli commossi – la sua vita con queste parole:)

Eccomi, o caro Gesù! Ti offro il cuore, l’anima, il corpo e il mio respiro; Ti dono tutta me stessa come vittima per un anno, chiedendo la salvezza dei miei figli, di mio marito e di tutti i miei cari, specialmente di mio babbo, e perché regni la pace ovunque.

Mi abbandono totalmente a Te per amarti con il cuore di chi non Ti ama. E siccome le mie offerte sono assai misere, le depongo nelle Mani della Mamma celeste Maria SS.ma e,stretta al suo Cuore, pregherà e amerò perché mai mi neghi la sua materna bontà e l’aiuto nelle prove.

Questa mia offerta, Gesù, sia fuoco d’amore che brucia i miei peccati passati e presenti; sia vincolo d’amore e pace per tutti i miei cari, conoscenti e amici; sia fiamma che scioglie il ghiaccio dell’odio, delle persecuzioni, delle ingiustizie e cattiverie umane.

O mio Dio e Signore, voglio amarti per tutte le persone del gruppo, per i sacerdoti, le famiglie, gli ammalati; per tutti gli innocenti, le anime del Purgatorio e per la conversione dei peccatori.

Grazie, o mio Gesù, di quanto mi hai donato fino ad oggi e di quanto vorrai darmi in futuro. Grazie tua Vilma

P.S. La prudenza della Chiesa invita inizialmente a emettere il voto di vittima per un anno; quindi per tre e infine per sempre: e questo anche se nell’aspirante c’è la ferma volontà di non ritrattare più la sua offerta.

Fonte: Eco di Medjugorje 68