Rifletti, oggi, con la nostra Beata Madre, mettiti in scena quel primo Natale

Andarono dunque in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. Quando hanno visto questo, hanno reso noto il messaggio che era stato detto loro su questo bambino. Tutti quelli che l’udirono furono stupiti da quanto era stato detto loro dai pastori. E Maria custodiva tutte queste cose riflettendole nel suo cuore. Luca 2: 16-19

Buon Natale! I nostri preparativi per l’Avvento sono stati completati e ora siamo invitati dal nostro Signore a partecipare alla gloriosa celebrazione della sua nascita!

Quanto bene capisci il maestoso mistero del Natale? Fino a che punto comprendi il significato di Dio che diventa un essere umano, nato da una vergine? Sebbene molti abbiano abbastanza familiarità con la bella e umile storia della nascita del Salvatore del mondo, quella familiarità può avere il sorprendente effetto negativo di impedire al nostro intelletto di sondare profondamente le profondità del significato di ciò che celebriamo.

Notate l’ultima riga del brano evangelico sopra citato: “E Maria custodì tutte queste cose, riflettendole nel suo cuore”. Che bella linea su cui riflettere questo giorno di Natale. Madre Maria era l’unica persona che avrebbe compreso il mistero della nascita di suo Figlio, il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, molto più profondamente di chiunque altro. A lei apparve l’Arcangelo Gabriele, annunciando la sua gravidanza e la sua nascita. È stata lei a portare suo Figlio, il Figlio di Dio, nel suo grembo immacolato per nove mesi. Fu a lei che Elisabetta, sua cugina, gridò: “Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno” ( Luca 1:42). Era Maria l’Immacolata Concezione, quella che fu preservata da ogni peccato per tutta la sua vita. Ed è stata lei a dare alla luce questo bambino, a portarlo tra le braccia e ad allattarlo al seno. La nostra Beata Madre, più di ogni altra, comprese l’incredibile evento che si era verificato nella sua vita.

Ma, ancora una volta, il Vangelo sopra dice che “Maria custodiva tutte queste cose, riflettendole nel suo cuore”. Una cosa che questo ci dice è che anche Maria, la Madre di Gesù e la Madre di Dio, aveva bisogno di tempo per meditare, riflettere e assaporare questo mistero santissimo. Non dubitò mai, ma la sua fede si approfondì continuamente, e il suo cuore meditò sul mistero insondabile e incomprensibile dell’Incarnazione.

Un’altra cosa che questo ci dice è che non c’è fine alla profondità della “riflessione” a cui dobbiamo impegnarci se vogliamo entrare più profondamente nel mistero della nascita del Figlio di Dio. La lettura della storia, l’allestimento di un presepe, la condivisione di cartoline di Natale, la partecipazione alla messa e simili sono centrali per una santa celebrazione del Natale. Ma “meditare” e “riflettere”, specialmente durante la preghiera e specialmente durante la messa di Natale, avranno l’effetto di trascinarci sempre più in profondità in questo mistero della nostra fede.

Rifletti, oggi, con la nostra Beata Madre. Medita sull’incarnazione. Mettiti in scena quel primo Natale. Ascolta i suoni della città. Annusa gli odori della stalla. Guarda come i pastori escono in adorazione. Ed entra nel mistero più pienamente, riconoscendo che più conosci il mistero del Natale, più sai quanto poco conosci e capisci. Ma quell’umile consapevolezza è il primo passo per una comprensione più profonda di ciò che celebriamo oggi.

Signore, guardo la meraviglia della tua nascita. Tu Che sei Dio, la Seconda Persona della Santissima Trinità, Dio da Dio e Luce dalla Luce, sei diventato uno di noi, un umile bambino, nato da una vergine e adagiato in una mangiatoia. Aiutami a meditare su questo glorioso evento, a riflettere sul mistero con timore reverenziale e ad afferrare più pienamente il significato di ciò che hai fatto per noi. Ti ringrazio, caro Signore, per questa gloriosa celebrazione della tua nascita nel mondo. Gesù io credo in te.