San Felice: il martire guariva dalle malattie i pellegrini che passavano gattoni sotto il suo sarcofago

San Felice era un martire cristiano venerato nella Chiesa cattolica e ortodossa. Nacque a Nablus, in Samaria e subì il martirio durante la persecuzione di Diocleziano nel 303 d.C. Felice era un soldato dell’esercito romano e si convertì al cristianesimo dopo aver incontrato un gruppo di cristiani che lo colpirono con la loro fede e il loro stile di vita.

martire

Secondo la leggenda, come anticipato il santo fu sottoposto a terribili torture dal prefetto Tarquinio. Venne immerso in una pentola di pece bollente e messo sui carboni ardenti come San Lorenzo, prima di essere decapitato. Si dice che durante la sua agonia si verificarono diversi eventi straordinari, come un improvviso offuscamento del cielo, un terremoto e l’apparizione di angeli.

Dopo la sua morte, i cristiani di Vicus ad Martis nascosero il suo corpo e lo seppellirono in un bosco sacro di lecci, dove aveva l’abitudine di ritirarsi in preghiera. Nel X secolo, fu costruita una chiesa romanica in pietra locale sulla sua tomba per accogliere i pellegrini che venivano a pregare il santo.

sarcofago

La leggenda del corpo di San Felice

C’è una leggenda secondo cui i buoi che trainavano il carro che trasportava il corpo di San Felice dal Vicus ad Martis verso il territorio di Giano, si inginocchiarono su una piccola collina per mostrare il luogo in cui doveva sorgere la chiesa. Tuttavia, una versione alternativa afferma che i buoi si imbizzarrirono, facendo cadere il sarcofago del santo nel luogo dove si trova ora la chiesa.

San Felice è sepolto in un sarcofago in travertino sostenuto da quattro colonnine e decorato. La sua tomba era famosa per i suoi poteri taumaturgici. Molti malati venivano guariti dalle loro sofferenze alle ossa e dai problemi agli arti e agli occhi semplicemente toccandola. I pellegrini passavano gattoni sotto il sarcofago per essere guariti dalle loro malattie.