San Gennaro, ore 17,18 finalmente il miracolo!

San Gennaro, Napoli, ore 17,18 finalmente il miracolo. Si rinnova il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli. Alle 17,18 è stata mostrata ai fedeli riuniti in Cattedrale l’ampolla con il sangue del santo, che si è sciolta dopo quasi una giornata di preghiera. Sia ieri che oggi, infatti, il sangue è rimasto solido mentre proseguivano le preghiere e le celebrazioni eucaristiche. Sono tre le date in cui i napoletani si riuniscono in preghiera per invocare lo scioglimento del sangue: il 19 settembre, festa del santo patrono, il 16 dicembre (a ricordo dell’intervento con cui il miracolo che bloccò l’eruzione del Vesuvio nel XVII secolo) e il primo sabato di maggio. Lo scorso 16 dicembre il prodigio non si era ripetuto.

Napoli, ore 17,18 finalmente il miracolo di San Gennaro:le tre date importanti

Tre volte all’anno San Gennaro rinnova il suo legame con Napoli e il suo sangue si dissolve davanti a migliaia di cittadini e fedeli. Almeno questo è ciò che sperano i napoletani. Il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, accorrono in cattedrale per assistere al miracolo della liquefazione.

L’atmosfera è densa di attesa, in prima fila i ‘parenti’ attendono il momento in cui devono cantare canti e invocazioni al santo affinché il sangue torni allo stato naturale, in attesa che il cardinale esponga la fiala e l’assistente agitare il fazzoletto per annunciare il miracolo.

Sono donne anziane, discendenti di Eusebia , l’infermiera che raccoglieva il sangue del santo napoletano . Sono parenti, parenti appunto, legati al santo da una familiarità ancestrale, un vincolo di sangue, in termini così familiari da chiamarlo ” Faccia gialla” o rimproverarlo quando il miracolo dura troppo a lungo. Ripetono rituali arcaici che affondano le radici nelle origini greche di Napoli, quando le donne piangevano i loro giovani morti, sperando di resuscitarli e rinnovare il mito dell’eterno ritorno. Per loro San Gennaro è come un figlio.

Primo miracolo

il primo miracolo, Il sabato che precede la prima domenica di maggio , il busto e il reliquiario con l’urna e le ampolle, insieme ai busti d’argento dei santi compatroni di Napoli, vengono portati in processione dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara, in ricordo del primo trasferimento delle reliquie del santo da Pozzuoli a Napoli. Dopo le preghiere rituali avviene il “primo miracolo” della liquefazione del sangue.

Secondo miracolo

Il secondo miracolo, forse il più noto, rito della liquefazione del sangue, è il 19 settembre , anniversario della decapitazione del giovane vescovo di Benevento. All’interno della Cattedrale, alla presenza del cardinale, delle autorità civiche e della congregazione, avviene il miracolo dopo le preghiere rituali

Terzo miracolo

Terzo miracolo, Il 16 dicembre , giorno della celebrazione del patronato di San Gennaro si ripete il “miracolo” della liquefazione del sangue in ricordo dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando il sangue si liquefò e il flusso di magma si fermò miracolosamente e non invadere la città.

Ci penserà San Gennaro!

In realtà il culto del santo napoletano è sempre stato popolare, radicato nella cultura napoletana. I napoletani hanno un rapporto di parità con San Gennaro, e lo dimostrano con dialogo e riservatezza costanti. San Gennaro, aggiustalo ! è un’invocazione che si ripete di fronte a preoccupazioni personali, paure collettive, eventi naturali e disastri. San Gennaro, mi conosci , se solo potessi concedermi questo favore , dice Massimo Troisi in uno dei suoi schizzi più famosi. Nino Manfredi lo invoca ne Il Tesoro del santo napoletano e tutto il paese lo prega, perché vedono in lui un fratello a cui rivolgersi in caso di bisogno.