Supplica alla Vergine delle tre fontane per chiedere una grazia

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Vergine Santissima della Rivelazione, che sei nella Trinita’ Divina, degnati, Ti preghiamo, di

rivolgere a noi, il tuo sguardo misericordioso e benigno. Oh Maria! Tu che sei la nostra potente

avvocata presso Dio, che con questa terra di peccato ottieni grazie e miracoli per la conversione degli

increduli e dei peccatori, fa che otteniamo dal Tuo Figlio Gesu’ con la salvezza dell’anima, anche la

perfetta salute del corpo, e le grazie di cui abbiamo bisogno.

Concedi alla Chiesa ed al Capo di essa, il Romano Pontefice,la gioia di vedere la conversione dei

suoi nemici, la propagazione del Regno di Dio su tutta la terra, l’unita’ dei credenti in Cristo, la pace

delle nazioni, affinche’ possiamo meglio amarti e servirti in questa vita e meritare di venire un

giorno a vederti e ringraziarti eternamente in Cielo.

Amen.

Le apparizioni delle Tre Fontane
Bruno Cornacchiola nacque a Roma il 9 maggio 1913. La sua famiglia, composta dei genitori e di cinque figli, era molto misera, materialmente e spiritualmente. Il padre, spesso ubriaco, poco si interessava ai figli e sperperava il denaro in osteria; la madre, dovendo pensare a sostenere la famiglia, era assillata dal lavoro e si curava poco dei figli.

A quattordici anni Bruno se ne andò di casa e visse – fino al tempo del servizio militare – come vagabondo, abbandonato a se stesso, sui marciapiedi e nelle più squallide aree della emarginazione di Roma.

Nel 1936, dopo il servizio militare, Bruno si sposò con Iolanda Lo Gatto. La prima figlia fu Isola, il secondo Carlo, il terzo Gianfranco; dopo la conversione ebbe un altro figlio.

Partecipò giovanissimo, come volontario, alla guerra di Spagna, militando dalla parte dei marxisti. Lì aveva conosciuto un protestante tedesco che gli aveva inculcato un odio feroce per il Papa e il cattolicesimo. Così, nel 1938, mentre si trovava a Toledo, comprò un pugnale e sulla lama incise: «A morte il Papa!». Nel 1939, terminata la guerra, Bruno ritornò a Roma e ottenne un lavoro di controllore nell’azienda tranviaria. Aderì al partito d’azione e ai battisti, e più tardi entrò a far parte degli “avventisti del settimo giorno”. Tra gli avventisti, Bruno venne fatto direttore della gioventù missionaria avventista di Roma e del Lazio e si distinse per il suo impegno e fervore contro la Chiesa, la Vergine, il Papa.

Nonostante tutti i tentativi fatti da sua moglie per convertirlo (per accontentarla accettò di fare i nove venerdì del Sacro Cuore), per molti anni fece di tutto per allontanare Iolanda dal cattolicesimo, arrivando al punto di incendiare tutte le immagini dei santi e perfino il crocifisso della sua sposa. Infine Iolanda, per amore del marito, fu costretta a ritirarsi dalla Chiesa.

Il 12 aprile 1947 fu protagonista delle apparizioni delle Tre Fontane. Da allora il veggente trascorse tutta la sua vita a difendere l’Eucarestia, l’Immacolata e il Papa. Più tardi fondò un’opera catechistica, la SACRI (Schiere Arditi di Cristo Re Immortale). Tenne innumerevoli conferenze dal Canada sino all’Australia, narrando la storia della sua conversione. Questo suo impegno gli diede modo di incontrare diversi papi: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Bruno Cornacchiola è morto il 22 giugno 2001, Festa del Sacro Cuore di Gesù.

Bruno Cornacchiola testimoniò che la Vergine nella prima apparizione gli disse: «Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa, prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato!»”.