Un insigne psichiatra riconosce Medjugorje come luogo autentico delle apparizioni

UN INSIGNE PSICHIATRA RICONOSCE Medjugorie (Prof.C.Trabucchi)

Il Prof. Cherubina Trebucchi, neuropsichiatra di fama internazionale, già direttore degli ospedali psichiatrici e dei servizi d’igiene mentale della provincia di Verona, ha fatto parte fin, dal 1960 del Comité International del Buresò Medcal di Lourdes incaricato di esaminare i presunti casi – miracolosi che avvengono in quel luogo. Di questo Comité, che tra le migliaia di casi esaminati ne ha riconosciuti come umanamente inspiegabili solamente 64 dal 1858 ad oggi, fanno parte una trentina di medici e scienziati, credenti e non credenti. Il Prof. Trabucchi vi partecipava per l’Italia.

Nel 1983, venne a conoscenza dei “fatti” di Medjugorje casualmente. Poi, nel 1985, in agosto, propose al Presidente del Comité di Lourdes, Prof. Kammerer, che il Comité stesso si interessasse di Medjugorje. Gli risposero privatamente: “Si vede che è proprio ammalato…”.

Il 31 maggio 1986, inaspettatamente, gli arrivò una lettera dello stesso presidente Prof. Kammerer, psichiatra di – Strasburgo, in cui ilo invitava a preparare una “Presentazione” del Dossier Scientifico su Medjugorje, edito dall’A.R.P.A. di Milano. Il Prof. Trabucchi si dedicò a questo lavoro durante le ferie del luglio 1986, mentre si trovava a Pietralba con la famiglia. Finito il lavoro, lo spedì a Lourdes dove, dopo essere stato tradotto in francese, venne letto al Comité il 20 settembre 1986, assieme ad un lavoro simile del Prof. Kammerer, che aveva esaminato un altro Dossier scientifico, quello de]. Prof. J. Joyeux e di Réné Laurentin: “Studi Medici e Scientifici sulle Apparizioni di Medjugorje”. La notizia dell’avvenuta lettura della “Presentazione” del Dossier scientifico su Medjugorje pervenne al Prof. Trabucchi alle ore 11 del giorno 20 ottobre del 1986. Alle ore 11.50 di quella stessa mattina, l’insigne professore veronese cessava di vivere, mentre era seduto nella sua consueta poltrona di lavoro. Si era addormentato nel Signore, senza sofferenza. La sig.ra Carla, vedova del Prof. Trabucchi, mentre mi affidava il lavoro del suo defunto marito, autorizzandomi a disporne come e quando io creda opportuno, mi disse commossa: “Mio merito credeva nelle apparizioni di Medjugorje e l’esame dei “Dossier scientifico” lo aveva confermato in questa sua fede. La Madonna gli fece il regalo di non morire prima che gli arrivasse la notizia che gli stava tanto a cuore: l’avvenuta lettura del suo lavoro al Comité International di Lourdes. Poi se lo è preso con sè in Paradiso…”.

Ecco qualche passo significativo della “Presentazione” dei Dossier Scientifico su Medjugorje elaborata del Prof. Cherubino Trabucchi:

“… A Medjugorje piccoli fatti con enormi conseguenze sono lungi da ogni fattore di suggestione, d’entusiasmo, di fanatismo. Una ricerca tecnica, razionale, scientifica, si propone di collaudare tutto questo…” “… Di particolare interesse, perché il fatto non mi sembra sottolineato con tanta evidenza da altri ricercatori ed osservatori è che i veggenti nelle apparizioni hanno il volto e io sguardo fissi ad un medesimo punto. Questo risulta ben documentato anche nelle fotografie: la differente statura e la diversa posizione dei ragazzi consentono di sottolineare che il loro sguardo non è solo verso uno stesso lato, come generalmente osservato da tutti, ma proprio gli sguardi convergono vero un medesimo punto; e questo è molto espressivo circa l’oggetto del loro sguardo…”.

“Di grande interesse sono le conclusioni di valutazione neuropsichiatrica da parte del Dott. E. Gabrici, psichiatra. Egli descrive con la semplicità di una relazione psichiatrica chiara e matura, senza devianze ed interferenze di linguaggi intossicati da mentalità psicologiche, la mimica, la precisione delle risposte positive o negative, se si tratta di argomenti a cui i giovani non possono essere preparati, e gli aspetti di assoluta normalità dei giovani anche nella vita personale, con particolare riguardo anche alle giovanili manifestazioni di stanchezza e del bisogno di distrazione conforme alla età.”.. .“Molto interessante, e lo ritengo di particolare attualità e di valore correttivo verso molti orientamenti di ricerca, il fatto messo in risalto dal Dott. Giorgio Gagliardi in un incontro con la veggente Vicka (09. 09.85). Questa, senza dar senno di scomporsi, si dichiara disponibile a fare tutto quello che gli esaminatori possano chiedere, ma lei ha interrogato in proposito la Madonna. Questa le ha detto che gli esperimenti “non sono necessari” e glielo ha ripetuto per tre giorni consecutivi; allora lei obbedisce alla Madonna e non si sottoporrà agli esperimenti; ma solo perché la Madonna non lo vuole”.

Al termine del suo lavoro, il Prof. Trabucchi, accenna anche ed alcuni fatti umanamente inspiegabili avvenuti a Medjugorje. In particolare ricorda 6 guarigioni straordinarie che meritano una particolare attenzione per le circostanze che le hanno accompagnate.

Nel carteggio intercorso tra il Prof. Trabucchi e il responsabile dal Comité di Lourdes, si trovano delle osservazioni interessanti come questa:

Al Prof. Mangiapan (Lourdes), il 30 agosto 1986: “C’è tutta una svolta nell’orientamento della psichiatria corrispondente alla mia visione: “persona umana” non sola “uomo”!

Quindi la nostra responsabilità in questo momento è particolarmente notevole. E Medjugorje è una grande bandiera di riscossa ma in questo senso”.

Questa è la testimonianza di un “laico”, uomo aperto a ciò che suggerisce le scienze, scrupoloso nell’osservarne le leggi, ma soprattutto attento osservatore di ciò che Dio realizza per il suo popolo, anche attraverso la presenza della Madre tra i suoi figli. Lui aveva costatato, non sola attraverso lo studio del Dossier scientifico, ma soprattutto attraverso l’esperienza diretta, che tanti, anche tra i suoi malati avevano portato via da Medjugorje, una carica per una vita nuova, diversa, vissuta nella pace. E per questo era convinto che la Madonna a Medjugorje sapeva penetrare anche nei cuori più chiusi per aprirli ad una esistenza più umana. Per questo il 24 agosto 1986 scriveva al Prof. Kammerer (Strasburgo) di salutargli Mons. Donze, vescovo di Lourdes, che lo ricordasse alla “Madonna di Lourdes, di Fatima e di Medjugorje” come per dire: “La Madre si rende presente oggi me nel passato, in cerca dei suoi figli. Lei, che li chiama “cari”: CARI FIGLI, CARI FIGLI MIEI, CARI BAMBINI…”