“Una scena orribile”, 16enne Cristiano attaccato con l’acido

Un ragazzo cristiano di 16 anni nello stato del Bihar, nel nord dell’India, si sta riprendendo dopo essere stato vittima di un attacco con l’acido la scorsa settimana, provocando ustioni che hanno coperto il 60% del suo corpo.

International Christian Concern (ICC) ha riferito che Nitish Kumar si stava recando al mercato quando è avvenuta la violenta aggressione.

La sorella del ragazzo, Raja Davabi, ha detto all’ICC che più persone l’hanno aiutata a riportarlo a casa.

“È stata una scena orribile – ha raccontato Raja – ho iniziato a urlare e a piangere guardando mio fratello. Soffriva terribilmente e tutto ciò che potevo fare era condividere il dolore avvolgendolo tra le mie mani”.

Un pastore locale ha aiutato Nitish ad andare in una clinica vicina dove è stato curato. Poi, è stato trasferito a un’unità specializzata in ustioni a Patna per ulteriori cure mediche.

La vittima e la sorella sono attivi nella loro chiesa locale e hanno condotto incontri di preghiera quotidiani. La comunità cristiana ritiene che gli autori dell’attacco fossero attivisti anticristiani all’interno del loro villaggio.

“E’ molto crudele quanto successo a Nitish Kumar: ha errorizzato la comunità cristiana nella regione – a detto un pastore locale all’ICC – C’è stato un aumento del sentimento anticristiano e gli attacchi contro i cristiani nel distretto stanno aumentando, e questi attacchi stanno diventando più brutali, proprio come quello che è successo a Nitish Kumar”.

Famiglia indiana

Il padre di Nitish, Bhakil Das, ha detto che la famiglia si è convertita al Cristianesimo due anni fa dopo essersi liberata da uno spirito malvagio.

Da allora, i suoi figli sono diventati leader della chiesa e hanno condotto la comunione nella loro casa, dove dozzine di persone frequentano regolarmente le riunioni di preghiera.

“Non capisco perché sia successo a mio figlio e chi potrebbe averlo fatto. Non abbiamo fatto del male a nessuno nel nostro villaggio o altrove”, ha detto Bhakil mentre era sopraffatto dall’emozione. “Il mio cuore soffre quando vedo mio figlio”.