Vangelo di oggi 25 Marzo 2020 con commento

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,26-38.
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l’angelo partì da lei.

Sant’Amedeo di Losanna (1108-1159)
monaco cistercense, poi vescovo

Omelia mariale III, SC 72
Il Verbo è disceso nel grembo della Vergine
Il Verbo è venuto da lui stesso ed è disceso al di sotto di se stesso quando si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi (cfr Gv 1,14), quando si è spogliato di se stesso, prendendo la forma di schiavo (cfr Fil 2,7). Il suo spogliamento fu una discesa. Discese tuttavia in modo da non esser privato di sé, si è fatto carne senza cessare di essere Verbo, e senza diminuire, prendendo l’umanità, la gloria della sua maestà. (…)

Come infatti lo splendore del sole penetra il vetro senza infrangerlo, e come lo sguardo cade in un liquido puro e tranquillo senza separarlo né dividerlo per sondare ogni cosa fino in fondo, così il Verbo di Dio è entrato nella dimora verginale e ne è uscito, mentre il seno della Vergine restava chiuso. (…) Il Dio invisibile si è dunque fatto uomo visibile; lui che non poteva soffrire né morire, si è mostrato sofferente e mortale. Lui che sfugge ai limiti della nostra natura, ha voluto esservi contenuto. Si è chiuso nel grembo di una madre, quello la cui immensità racchiude l’insieme del cielo e della terra. E colui che i cieli dei cieli non possono contenere, l’hanno abbracciato le viscere di Maria.

Se cerchi come è avvenuto , ascolta l’arcangelo spiegare a Maria lo svolgersi del mistero, in questi termini: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (Lc 1,35). (…) Poiché di preferenza a tutti e al di sopra di tutti è te che ha scelto affinché tu superi per la pienezza di grazia tutti coloro che, prima o dopo di te, sono stati o ci saranno.