Vaticano, scatta l’obbligo di green pass per addetti e visitatori

Nella Città del Vaticano obbligo di Green Pass per addetti e visitatori.

Nel dettaglio, “considerati il perdurare e l’aggravarsi dell’attuale situazione di emergenza sanitaria e la necessità di adottare adeguate misure volte a contrastarla e a garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività”, un decreto del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, dispone in Vaticano l’obbligo di Green Pass a tutto il personale (superiori, officiali e ausiliari) dei Dicasteri, Organismi e Uffici della Curia Romana e Istituzioni collegate con la Sede, e si estende ai collaboratori esterni e a coloro che a qualsiasi titolo svolgano attività presso gli stessi Enti, agli addetti delle ditte esterne e a tutti i visitatori ed utenti.

Il Decreto generale, che entra in vigore immediatamente, prevede che “il personale sprovvisto di valido green pass comprovante, esclusivamente, lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS CoV-2 o la guarigione dal virus SARSCoV-2 non potrà accedere al posto di lavoro e dovrà essere considerato assente ingiustificato, con la conseguente sospensione della retribuzione per la durata dell’assenza, fatte salve le ritenute previdenziali ed assistenziali, nonché l’assegno al nucleo familiare. Il protrarsi immotivato dell’assenza dal posto di lavoro avrà le conseguenze previste dal Regolamento Generale della Curia Romana”.

“A coloro che prestano servizio a contatto con il pubblico dal 31 gennaio 2022 sarà riconosciuta unicamente la documentazione comprovante l’adempimento vaccinale della somministrazione della dose di richiamo successiva al ciclo primario”, ha proseguito.

“Fatti salvi i controlli demandati al Corpo della Gendarmeria – dispone ancora il nuovo Decreto – ogni Ente è tenuto a verificare il rispetto delle prescrizioni, stabilendo le modalita’ operative per l’organizzazione di tali verifiche e individuando i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi”.

Per quanto riguarda i Dicasteri, “la competenza in merito spetta ai Sotto-Segretari”. Inoltre, “la valutazione degli elementi per l’eventuale esenzione dagli obblighi (…) è demandata alla Segreteria di Stato (Sezione Affari Generali e, per quanto di competenza, Sezione del Personale di Ruolo diplomatico della Santa Sede), acquisito il parere della Direzione di Sanità e Igiene”.

Infine, “vengono fatte salve eventuali ulteriori restrizioni che le competenti Autorità sanitarie vaticane riterranno necessarie disporre nei confronti di persone provenienti da Paesi con rischio elevato di contagio”.