Via Lucis: la guida completa alla devozione del tempo Pasquale

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen

C. L’amore del Padre, la grazia del figlio Gesù e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
T. E con il tuo Spirito.

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

C. La vita è un cammino incessante. In questo cammino noi non siamo soli. Il Risorto ha promesso: «lo sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo». La vita deve essere un cammino di continua risurrezione. Riscopriremo la risurrezione come fonte della pace, come energetico della gioia, come stimolo alla novità della storia. La sentiremo proclamata nel testo biblico e ampliata nell’attualizzazione al nostro oggi, che è l’«oggi» di Dio.

Lettore: Dopo la risurrezione, Gesù si è messo a camminare sulle nostre strade. Contempliamo questo suo cammino in quattordici tappe: è la Via lucis, itinerario simmetrico alla Via crucis. Le percorreremo. Per ricordare le sue tappe. Per progettare le nostre. La vita cristiana è infatti un testimoniare lui, Cristo risorto. Essere testimoni del Risorto significa essere ogni giorno più gioiosi. Ogni giorno più coraggiosi. Ogni giorno più operosi.

C. PREGHIAMO
Effondi su di noi, o Padre, il tuo Spirito di luce, perché possiamo penetrare il mistero della Pasqua del tuo Figlio, che segna il vero destino dell’uomo. Donaci lo Spirito del Risorto e rendici capaci di amare. Così saremo testimoni della sua Pasqua. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T. Amen

PRIMA TAPPA:
GESÙ RISORGE DA MORTE

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI MATTEO (Mt 28,1-7)
Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò lapietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”.

COMMENTO
Accade spesso che piombi la notte sulla nostra vita: mancanza di lavoro, di speranza, di pace…. Sono molti quelli che giacciono nella tomba della violenza, dell’inerzia, delle depressioni, delle oppressioni, delle delusioni. Spesso vivere è far finta di vivere. Ma quell’annuncio risuona forte: «Non abbiate paura! Gesù è veramente risorto». I credenti sono chiamati ad essere angeli, cioè annunciatori credibili per tutti gli altri di questa straordinaria notizia. Oggi non è più il tempo delle crociate: liberare il sepolcro di Cristo. Oggi c’è urgenza di liberare ogni povero Cristo dal suo sepolcro. Aiutare ogni persona a coniugare coraggio e speranza.

PREGHIAMO
Gesù risorto, il mondo ha bisogno di ascoltare l’annuncio sempre nuovo del tuo Vangelo. Suscita ancora donne che siano messaggere entusiaste della radice della vita nuova: la tua Pasqua. Dona a tutti i cristiani cuore nuovo e vita nuova. Fa’ che pensiamo come pensi tu, fa’ che amiamo come ami tu, fa’ che progettiamo come progetti tu, fa’ che serviamo come servi tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

SECONDA TAPPA
I DISCEPOLI TROVANO IL SEPOLCRO VUOTO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,1-9)
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

COMMENTO
La morte sembra dare scacco matto alla vita: la partita è finita. Avanti altri. Maria di Magdala, Pietro e Giovanni fanno, per la prima volta nella storia, la constatazione che Gesù ha dato morte alla morte. Soltanto a questa condizione esplode la gioia. Gioire con la stessa forza con cui i sigilli più resistenti sono saltati. Tutto vince l’amore. Se credi nella vittoria del Risorto sull’invincibilità della morte ultima e di tante morti penultime, ce la farai. Saprai salire e farai salire. Insieme cantando l’inno alla vita.

PREGHIAMO
Soltanto tu, Gesù risorto, ci porti alla gioia della vita. Soltanto tu ci fai vedere una tomba svuotatasi dall’interno. Facci convinti che, senza di te, la nostra potenza è impotente davanti alla morte. Fa’ che ci fidiamo totalmente della onnipotenza dell’amore, che vince la morte. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

TERZA TAPPA:
IL RISORTO SI MANIFESTA ALLA MADDALENA

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,11-18).
Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”.
Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto.

COMMENTO
Come ha fatto Maria di Màgdala, si tratta di continuare a cercare Dio anche nell’ora del dubbio, anche quando il sole scompare, quando il cammino si fa arduo. E, come Maria di Màgdala, ti senti chiamare. Egli pronuncia il nome, il tuo nome: ti senti toccato da Dio. Allora il tuo cuore impazzisce di gioia: Gesù risorto è accanto a te, col volto giovane di un trentenne martoriato. Il volto giovane di uno vittorioso e vivente. Ti affida la consegna: «Va’, annuncia che Cristo è vivo. E ci vuole vivi!». Lo dice a tutti, in modo speciale alle donne, che riconoscono in Gesù colui che per primo ha ridonato alla donna, umiliata per secoli, voce, dignità, capacità di annunciare.

PREGHIAMO
Gesù risorto, tu mi chiami perché mi ami. Nel mio spazio quotidiano posso riconoscerti come ti riconobbe la Maddalena. Tu mi dici: «Va’ e annuncia ai miei fratelli». Aiutami ad andare per le strade del mondo, nella mia famiglia, nella scuola, nell’ufficio, nella fabbrica, nei tanti ambiti del tempo libero, per assolvere alla grande consegna che è l’annuncio della vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

QUARTA TAPPA:
IL RISORTO SULLA STRADA DI EMMAUS

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24,13-19.25-27)
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, E conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo. Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

COMMENTO
Gerusalemme – Emmaus: il cammino dei rassegnati. Coniugano il verbo sperare al passato: «Speravamo». Ed è subito tristezza. Ed ecco, viene lui: si affianca ai ghiacciai di tristezza, e poco a poco i ghiacci si sciolgono. Il calore tallona il freddo, la luce il buio. Il mondo ha bisogno dell’entusiasmo dei cristiani. Si può fremere ed agitarsi per tante cose, ma ci si entusiasma soltanto se si hanno certezze nella mente e tenerezza nel cuore. Il Risorto è accanto a noi, pronto a spiegare che la vita ha un senso, che i dolori non sono strazi di agonia ma le doglie di un parto d’amore, che la vita vince sulla morte.

PREGHIAMO
Resta con noi, Gesù risorto: la sera del dubbio e dell’ansia preme sul cuore di ogni uomo. Resta con noi, Signore: e noi saremo in tua compagnia, e questo ci basta. Resta con noi, Signore, perché si fa sera. E facci testimoni della tua Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen

T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

QUINTA TAPPA:
IL RISORTO SI MANIFESTA ALLO SPEZZARE DEL PANE

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24,28-35)
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

COMMENTO
Il bivio di Emmaus. Il buon cuore fa esclamare ai due: “Resta con noi”. E lo invitano alla loro mensa. E vedono sotto i loro occhi trasformarsi la povera tavola di una piccola locanda nella grande tavola dell’ultima Cena. Gli occhi bendati si aprono. E i due discepoli trovano luce e forza per ripercorrere la strada verso Gerusalemme. Nella misura in cui si accolgono i poveri di pane, i poveri di cuore, i poveri di senso, ci si dispone a fare l’esperienza di Cristo. E a correre sulle strade del mondo di oggi per annunciare a tutti la bella notizia che il Crocifisso è vivo.

PREGHIAMO
Gesù risorto: nell’ultima tua Cena prima della Passione hai mostrato con la lavanda dei piedi il senso dell’Eucaristia. Nella tua Cena di Risorto hai indicato nell’ospitalità una via per la comunione con te. Signore della gloria, aiutaci a vivere le nostre celebrazioni lavando i piedi stanchi degli ultimi, ospitando nel cuore e nelle case i bisognosi di oggi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

SESTA TAPPA:
IL RISORTO SI MOSTRA VIVO AI DISCEPOLI

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI LUCA (Lc 24,36- 43).
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

COMMENTO
La paura del fantasma, il pregiudizio dell’impossibile impediscono di accettare la realtà. E Gesù invita i suoi: «Toccatemi». Ma essi sono ancora titubanti: è troppo bello per essere vero. E Gesù risponde con la richiesta di mangiare con loro. La gioia a questo punto esplode. L’incredibile si fa palpabile, il sogno si fa segno. Allora è proprio vero? Allora non è proibito sognare? Sognare che l’amore vince sull’odio, che la vita vince la morte, che l’esperienza vince la diffidenza. È vero, Cristo è vivo! La fede è vera, possiamo fidarci: è il Risorto! Per conservare la freschezza della fede, occorre rinascere ogni alba; occorre accettare la sfida di passare, come gli apostoli nel cenacolo, dal terrore alla sicurezza, dall’amore pauroso all’amore coraggioso.

PREGHIAMO
Gesù Risorto, donaci di trattarti come il Vivente. E liberaci dai fantasmi che di te ci costruiamo. Rendici atti a presentarci come tuoi segni, perché il mondo creda.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

SETTIMA TAPPA:
IL RISORTO DÀ IL POTERE DI RIMETTERE I PECCATI

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,19-23).
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.

COMMENTO
Il terrore chiude. L’amore apre. E l’amore entra anche a porte chiuse. L’Amore risorto entra. Incoraggia. E dona. Offre il suo soffio di vita, lo Spirito Santo, vita del Padre e del Figlio. Lo offre non come una cassaforte da vigilare, ma come un’aria nuova da comunicare. Aria nuova nel mondo; i peccati non sono rocce insuperabili. Dunque è possibile ringiovanire. Il soffio dei Risorto è oggi ricevuto nel sacramento della riconciliazione: «Sei nuova creatura; va’ e porta aria nuova dovunque».

PREGHIAMO
Vieni, o Spirito santo. Sii l’entusiasmo del Padre e del Figlio in noi, che nuotiamo nella noia e nel buio. Spingici verso la giustizia e la pace e sbloccaci dalle nostre capsule di morte. Soffia su queste ossa inaridite e facci passare dal peccato alla grazia. Rendici donne e uomini entusiasti, rendici esperti della Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

OTTAVA TAPPA:
IL RISORTO CONFERMA LA FEDE DI TOMMASO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 20,24-29)
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.

COMMENTO
Tommaso conserva dentro il cuore l’atroce dubbio: ma può mai essere? Provvidenziali il suo dubbio e la sua ironia, perché hanno curato preventivamente i nostri dubbi e le nostre facili ironie. «Vieni qui, Tommaso, metti il tuo dito, stendi la tua mano». Il dubbioso, ma onesto, si arrende e la luce dello Spirito fa il resto: «Mio Signore, mio Dio!». La fede è scommettere sull’inconcepibile, ben sapendo che Dio è totalmente altro. È accettare il mistero. Che non significa rinunciare a ragionare, ma ragionare in alto e in avanti. Fede è credere al sole quando si è nel buio, all’amore quando si vive nell’odio. É salto sì, ma fra le braccia di Dio. Con Cristo tutto è possibile. La ragione della vita è la fede nel Dio della vita, la certezza che quando tutto crolla, lui non viene meno.

PREGHIAMO
O Gesù risorto, la fede non è facile, ma rende felici. La fede è fidarsi di te nelle tenebre. La fede è affidarsi a te nelle prove. Signore della vita, aumenta la nostra fede. Donaci la fede, che ha radice nella tua Pasqua. Donaci la fiducia, che è il fiore di questa Pasqua. Donaci la fedeltà, che è il frutto di questa Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

NONA TAPPA:
IL RISORTO SI INCONTRA CON I SUOI AL LAGO DI TIBERIADE

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 21,1-9.13).
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.

COMMENTO
Il Risorto si incontra sui crocicchi del quotidiano: case, locande, strade, lago. Si inserisce nelle pieghe dei drammi e delle speranze degli uomini e vi porta un soffio di giovinezza moltiplicando i beni, soprattutto quando pare che le speranze umane siano al capolinea. E i pesci straripano; e il convito si può imbandire. Qui, presso il lago, si apprende la nuova legge di vita: soltanto dividendo si moltiplica. Per moltiplicare i beni bisogna saperli condividere. Per capitalizzare veramente bisogna solidarizzare pienamente. Quando io ho fame è un problema personale, quando l’altro ha fame è un problema morale. Cristo ha fame in più della metà del genere umano. Credere in Cristo è diventare capaci di far risorgere chi è ancora nella tomba.

PREGHIAMO
Gesù Risorto, apparendo risorto per quaranta giorni, non ti sei mostrato il Dio vittorioso tra fulgori e con tuoni, ma il Dio semplice dell’ordinario, che ama celebrare la Pasqua anche sulla riva di un lago. Tu siedi alle nostre mense di uomini sazi ma vuoti. Siedi alle mense degli uomini poveri che hanno ancora speranza. Facci testimoni della tua Pasqua nel quotidiano. E il mondo che tu ami sarà modellato sulla tua Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

DECIMA TAPPA:
IL RISORTO CONFERISCE IL PRIMATO A PIETRO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI GIOVANNI (Gv 21, 15-17)
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle”.

COMMENTO
«Simone di Giovanni, mi ami tu?». É quasi un Cantico dei cantici del Nuovo Testamento. Per tre volte il Risorto domanda a Pietro: «Mi ami?». Il Cristo è lo sposo dell’umanità nuova. Infatti con la sposa condivide tutto: il Padre suo, il Regno, la Madre, il corpo e il sangue nell’Eucaristia. Come Pietro, anche noi siamo convocati, chiamati per nome. «Mi ami tu?». E noi, come Pietro che per tre volte lo aveva tradito, ci sentiamo intimoriti nel rispondergli. Ma con lui, con il coraggio che ci viene dallo Spirito suo, gli diciamo: «Tu sai tutto, tu sai che ti amo». Amare significa vedere l’altro come Dio lo ha ideato, e donarsi, donarsi sempre.

PREGHIAMO
Noi ti ringraziamo, Gesù risorto, per il dono della Chiesa, fondata sulla fede e sull’amore di Pietro. Ogni giorno tu interpelli anche noi: «Mi ami tu più di costoro?». A noi, con Pietro e sotto Pietro, affidi la costruzione del tuo Regno. E noi ci affidiamo a te. Persuadici, Maestro e datore di vita, che soltanto se amiamo saremo pietre vive nell’edificare la Chiesa; e soltanto con il nostro sacrificio la faremo crescere nella tua verità e nella tua pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

UNDICESIMA TAPPA:
IL RISORTO AFFIDA AI DISCEPOLI LA MISSIONE UNIVERSALE

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAL VANGELO DI MATTEO (Mt 28, 16-20)
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

COMMENTO
Essere chiamati è un onore. Essere mandati è un impegno. A ogni convocazione succede una missione: «Io sarò sempre con voi, e voi agirete in nome mio». Compito schiacciante, se lo si considera sulle spalle dell’uomo. Non è energia umana, è sinergia divino-umana. «Io sono con voi, non abbiate paura». I compiti sono diversi, la missione è unica: far propria la causa di Gesù, ciò per cui egli è vissuto e si è offerto: il Regno di giustizia, amore, pace. Andate dovunque, su tutte le strade e in tutti i luoghi. Occorre dare la bella notizia che tutti attendono.

PREGHIAMO
Gesù risorto, giunge confortante la tua promessa: «Io sono con voi tutti i giorni». Da soli non siamo capaci di portare il minimo peso con perseveranza. Noi siamo la debolezza, tu sei la forza. Noi siamo l’incostanza, tu sei la perseveranza. Noi siamo la paura, tu sei il coraggio. Noi siamo la tristezza, tu sei la gioia. Noi siamo la notte, tu sei la luce. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

DODICESIMA TAPPA:
IL RISORTO SALE AL CIELO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 1,6-11)
Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”. Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra”. Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.

COMMENTO
C’è uno stretto rapporto tra terra e cielo. Con l’incarnazione il cielo è sceso in terra. Con l’ascensione la terra è ascesa al cielo. Costruiamo la città dell’uomo in terra, per abitare la città di Dio in cielo. La logica della terra ci fa rimanere terra-terra, ma non ci rende felici. La logica dell’ascensione, invece, ci porta dalla terra al cielo: ascenderemo al cielo se faremo ascendere nella vita della terra chi è umiliato e senza dignità.

PREGHIAMO
Gesù risorto, sei andato a prepararci un posto.. Fa’ che i nostri occhi siano fissi là dove è l’eterna gioia. Guardando alla Pasqua piena, noi ci impegneremo a realizzare sulla terra la Pasqua per ogni uomo e per tutto l’uomo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
U. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

TREDICESIMA TAPPA:
CON MARIA IN ATTESA DELLO SPIRITO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 1,12-14).
Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

COMMENTO
La madre di Gesù, presente dall’inizio, non può mancare al culmine. Nel Magnificat aveva cantato il Dio della pasqua che dava alla storia un volto umano: «Ha rimandato i ricchi, ha deposto i potenti, ha messo al centro i poveri, ha innalzato gli umili». Ora veglia con gli amici di Gesù per l’inizio dell’aurora nuova. Anche i cristiani sono in regime di veglia, con Maria. Essa ci educa a tenere le mani giunte per saper tenere le mani aperte, le mani offerte, le mani pulite, le mani ferite dall’amore, come quelle del Risorto.

PREGHIAMO
Gesù, risorto dalla morte, sempre presente nella tua comunità pasquale, effondi su di noi, per intercessione di Maria, ancora oggi, lo Spirito santo tuo e del Padre tuo diletto: lo Spirito della vita, lo Spirito della gioia, lo Spirito della pace, lo Spirito della forza, lo Spirito dell’amore, lo Spirito della Pasqua. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

QUATTORDICESIMA TAPPA:
IL RISORTO MANDA AI DISCEPOLI LO SPIRITO PROMESSO

C. Ti adoriamo, Gesù risorto, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (At 2,1-6)
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.

COMMENTO
Lo Spirito promesso viene e trasforma tutto quello che tocca. Tocca il grembo di una vergine, ed ecco diventa madre. Tocca un cadavere umiliato, ed ecco il corpo risuscita. Tocca una folla di uomini ed ecco un corpo di credenti pronti a tutto, fino al martirio. La Pentecoste è il soffio che dona slancio in un mondo piatto di mediocrità, monotono e senza speranza nel futuro. La Pentecoste è fuoco, è entusiasmo. Il sole che tramonta oggi spunterà più bello domani. La notte non spegne il sole. Dio non ci pone nelle mani la soluzione ai nostri problemi. Ma ci dà le mani per risolvere i problemi.

PREGHIAMO
O Spirito Santo, che congiungi ineffabilmente il Padre e il Figlio, sei tu che unisci noi a Gesù risorto, respiro della nostra vita; sei tu che unisci noi alla Chiesa, di cui sei l’anima, e noi le membra. Con sant’Agostino, ognuno di noi ti supplica: «Respira in me, Spirito santo, perché io pensi ciò che è santo. Spingimi tu, Spirito santo, perché io faccia ciò che è santo. Attirami tu, Spirito santo, perché io ami ciò che è santo. Fortificami tu, Spirito santo, perché io mai perda ciò che è santo». Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T. Amen
T. Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia!

PROFESSIONE DI FEDE BATTESIMALE

A ciascuno dei partecipanti viene distribuita una candela. Il celebrante accenderà la candela al cero pasquale e offrirà la luce ai presenti dicendo loro:

C. Ricevi la luce del Cristo risorto.
T. Amen.
C. Il Battesimo è la Pasqua del Risorto partecipata all’uomo. Concludiamo il nostro itinerario rinnovando le promesse battesimali, grati al Padre, che continua a chiamarci dalle tenebre alla luce del suo Regno.

C. Felici coloro che credono in Dio, il Dio dell’amore che ha creato l’universo visibile e invisibile.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono che Dio è nostro Padre e che vuole condividere con noi la sua gioia.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nato dalla Vergine Maria duemila anni fa.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono che Gesù ci ha salvati morendo sulla croce.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono all’alba pasquale nella quale Cristo è risuscitato dai morti.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono allo Spirito Santo che abita nei nostri cori e ci insegna ad amare.
T: Noi crediamo.

C. Felici coloro che credono al perdono di Dio! E alla Chiesa dove noi incontriamo il Dio vivente.
T: Noi crediamo.

C. La morte non è l’ultima parola, tutti un giorno risusciteremo e Gesù ci radunerà presso il Padre.
T: Noi crediamo.

RITI DI CONCLUSIONE

C. Lo Spirito di santità renda salda la vostra fede.
T. Amen.
C. Lo Spirito d’amore renda disinteressata la vostra carità.
T. Amen.
C. Lo Spirito di consolazione renda fiduciosa la vostra speranza.
T. Amen.
C. Su tutti voi, che avete partecipato a questa celebrazione, discenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

T. Amen.
C. Nella fede del Cristo risorto, andate in pace.

T. Rendiamo grazie a Dio.