3 caratteristiche sull’Angelo Custode da scoprire e sapere

PROVVIDENZA
Una volta il profeta Elia si trovava in pieno deserto, dopo esser fuggito da Gezabele e, affamato e assetato, voleva morire. “… Desideroso di morire … si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: Alzati e mangia! Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. Venne di nuovo l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: Levati e mangia, perché è troppo lungo per te il cammino. Si levò, mangiò e bevve: Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb”. (1 Re 19, 48)..

Così come l’angelo diede da mangiare e da bere ad Elia, anche noi, quando siamo in momenti d’angoscia, possiamo ricevere da mangiare o da bere attraverso il nostro angelo. Può accadere con un miracolo o tramite l’aiuto di altre persone che dividono il loro cibo o il loro pane con noi. Per questo Gesù nel Vangelo dice: “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14, 16).

Noi stessi possiamo essere come degli angeli della provvidenza per coloro che si trovano in difficoltà.

PROTEZIONE
Dio ci dice nel Salmo 91: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire… Non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede. Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi”.

In mezzo alle peggiori difficoltà, persino in piena guerra, quando le pallottole sibilano tutt’intorno a noi o la peste si avvicina, Dio può salvarci tramite i suoi angeli.

“Accesasi una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d’oro, che guidavano i Giudei. Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine” (2 Mc 10, 2930).

PREGHIERA
Un angelo di Dio apparve a colei che sarebbe divenuta la madre di Sansone, che era sterile. Le disse che avrebbe concepito un figlio, il quale doveva essere “nazareno”, consacrato a Dio sin dalla nascita. Egli non avrebbe dovuto bere vino né bevanda fermentata. Neppure avrebbe dovuto mangiar nulla di impuro, né lasciarsi accorciare i capelli. In una seconda occasione l’angelo apparve anche al padre, chiamato Manoach, e questi gli chiese il suo nome. L’angelo gli rispose: “Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso. Manoach prese il capretto e l’offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. … Mentre la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo del Signore salì con la fiamma dell’altare” (Gdc 13, 1620).

L’angelo comunica ai genitori di Sansone la notizia che stanno per avere un figlio e che, secondo i piani di Dio, debba essergli consacrato sin dalla nascita. E, quando Manoach e sua moglie sacrificano a Dio un capretto, l’angelo ascende al cielo con la fiamma, come a mostrare che gli angeli offrono a Dio i nostri sacrifici e le nostre preghiere.

L’arcangelo san Raffaele è tra coloro che presentano le nostre preghiere a Dio. Infatti dice: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà di Dio… Quando tu e Sara eravate in preghiera io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore” (Tb 12, 1215).