L’Angelo Custode e le storie bibliche, 4 cose da sapere

1. L’ANGELO DEL DESERTO

Nella storia di Agar, schiava di Sara, la moglie di Abramo, si racconta che Agar fuggì nel deserto perché Sara la maltrattava. Un angelo di Dio le si mostrò vicino ad una fonte d’acqua. E l’angelo le consigliò di tornarsene indietro (Gn 16). Ma quando nacque Ismaele, figlio di Abramo, Sara divenne gelosa e ordinò che Agar se ne andasse. Lei vagò per il deserto, disperata, alla ricerca di acqua, perché suo figlio stava morendo di sete e continuava a piangere. Allora l’angelo tornò ad apparirle di nuovo e le disse: “Non temere, perché Dio ha ascoltato la voce del fanciullo là dove si trova… Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e fece bere il fanciullo” (Gn 21, 1719).

Gli angeli possono apparirci per intercessione di Dio per salvarci dal deserto della solitudine o dell’incomprensione. Altre volte gli angeli possono ispirare qualcuno che venga da noi per offrirci aiuto, e, proprio come un angelo, risolva il nostro problema. Gli angeli nobilitano il nostro animo e ci aiutano a superare le difficoltà per compiere la nostra missione.

2. L’ANGELO DEI NOSTRI SOGNI

A volte Dio può permettere ad un angelo di comunicarci messaggi per mezzo di un sogno, come fece con Giuseppe al quale venne detto: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo… Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore” (Mt 1, 2024).

In un’altra occasione, l’angelo di Dio gli disse in sogno: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggì in Egitto e resta là finché non ti avvertirò” (Mt 2, 13).

Morto Erode, di nuovo si presenta in sogno l’angelo e gli dice: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nel paese d’Israele” (Mt 2, 20).

Anche Giacobbe, mentre dormiva, fece un sogno: “Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa… Ecco il Signore gli stava davanti… Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: … Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo!” (Gn 28, 1217).

Gli angeli vigilano sui nostri sogni, salgono al cielo, discendono sulla terra, potremmo dire che agiscono così per portare a Dio le nostre preghiere e le nostre azioni.

Mentre dormiamo, gli angeli pregano per noi e ci offrono a Dio. Quanto prega il nostro angelo per noi! Abbiamo pensato di ringraziarlo? E se chiedessimo preghiere agli angeli dei nostri familiari o amici? E a coloro che stanno adorando Gesù nel tabernacolo?

Chiediamo orazioni per noi agli angeli. Loro vigilano sui nostri sogni.

3. L’ANGELO DELLA BENEDIZIONE

Gli angeli ci benedicono spesso nel nome di Dio. Per questo è bello ciò che dice Giacobbe, quando benedice suo figlio Giuseppe e i suoi nipoti Efraim e Manasse: “l’Angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti” (Gn 48, 16).

Chiediamo la benedizione di Dio al nostro angelo, prima di coricarci, e, quando ci prepariamo a realizzare qualcosa di importante per noi, domandiamo la benedizione, come se la chiedessimo ai nostri genitori quando stiamo per partire, o come fanno i bambini quando vanno a dormire.

4. L’ANGELO DELLA PREGHIERA

Un angelo di Dio apparve a colei che sarebbe divenuta la madre di Sansone, che era sterile. Le disse che avrebbe concepito un figlio, il quale doveva essere “nazareno”, consacrato a Dio sin dalla nascita. Egli non avrebbe dovuto bere vino né bevanda fermentata. Neppure avrebbe dovuto mangiar nulla di impuro, né lasciarsi accorciare i capelli. In una seconda occasione l’angelo apparve anche al padre, chiamato Manoach, e questi gli chiese il suo nome. L’angelo gli rispose: “Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso. Manoach prese il capretto e l’offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. … Mentre la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo del Signore salì con la fiamma dell’altare” (Gdc 13, 1620).

L’angelo comunica ai genitori di Sansone la notizia che stanno per avere un figlio e che, secondo i piani di Dio, debba essergli consacrato sin dalla nascita. E, quando Manoach e sua moglie sacrificano a Dio un capretto, l’angelo ascende al cielo con la fiamma, come a mostrare che gli angeli offrono a Dio i nostri sacrifici e le nostre preghiere.

L’arcangelo san Raffaele è tra coloro che presentano le nostre preghiere a Dio. Infatti dice: “Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà di Dio… Quando tu e Sara eravate in preghiera io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore” (Tb 12, 1215).