Sant’Agnese, la santa martirizzata come gli agnelli

Il culto verso Sant’Agnese si sviluppò a Roma nel IV secolo, durante un periodo in cui la cristianità subiva numerose persecuzioni. In quel periodo difficile la giovane martire rappresentava un esempio di forza e coraggio. Il nome di Agnese deriva dall’aggettivo greco e significa puro e casto ed è collegato al termine latino agnello, con un significato biblico e simbolico.

MARTIRE

A Roma, nei primi anni dell’VIII secolo, esisteva un monastero e un oratorio dedicati a Sant’Agnese ad duo Furna. La chiesa di Sant’Agnese in piazza Navona, che si trova nel luogo del suo martirio.

Nel IX secolo, il corpo della santa, venerato in un’arca nella cripta della basilica sulla Via Nomentana, fu privato della testa, che fu trasportata nel Sancta Sanctorum del Palazzo del Laterano. In quell’occasione, i resti di santa Emerenziana, definata catecumena e sorella di latte di Agnese, furono uniti a quelli di Sant’Agnese. Emerenziana fu lapidata nello stesso giorno dei funerali di Sant’Agnese.

La testa di Sant’Agnese, che secondo un esame medico appariva appartenere a una giovane di 11-12 anni, fu posta in un reliquiario nella cappella Doria Pamphili nella chiesa di piazza Navona.

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Santa Agnese e la tradizione degli agnellini

Il culto di sant’Agnese fu diffuso già nel Medioevo, come testimoniano le chiese a lei dedicate e le rappresentazioni della sua figura nei cicli di affreschi. Il martirio di Agnese fu spesso oggetto di sacre rappresentazioni. In un’antica tradizione, nella basilica sulla Via Nomentana, ogni anno il 21 gennaio vengono benedetti due agnelli allevati da religiose. La loro lana viene utilizzata dalle benedettine di Santa Cecilia per tessere i sacri palli, bianche stole dei patriarchi e dei metropoliti cattolici, che vengono poi benedetti dal Papa la sera del 28 giugno sulla tomba di San Pietro.

Sant’Agnese è considerata la patrona delle giovani e la protettrice della castità, dei giardinieri e degli ortolani. È anche la patrona dell’Ordine dei Trinitari. Secondo la tradizione, il 28 gennaio 1193, i genitori della santa si recarono alla sua tomba e Sant’Agnese apparve loro con un agnello in braccio, simbolo di Cristo. Questo evento ispirò San Giovanni de Matha a fondare un ordine che si occupasse del riscatto dei prigionieri. Sant’Agnese è anche la patrona dei Visconti, signori di Milano.