Fiducia in Dio: alcuni consigli di Santa Faustina

1. I suoi interessi sono i miei. — Gesù mi disse: «In ogni anima compio l’opera della mia misericordia. Chi confida in essa non perirà, perché tutti i suoi interessi sono miei».
Ad un tratto, Gesù prese a lamentarsi con me per la sfiducia da lui incontrata nelle anime più care: «Ciò che mi ferisce è la loro diffidenza nei miei confronti, dopo che hanno sbagliato. Se esse non avessero sperimentato già la bontà illimitata del mio cuore, ciò mi addolorerebbe meno».

2. La mancanza di fiducia. — Stavo per partire da Wilno. Una delle suore, oramai anziana, mi disse che già da molto tempo soffriva perché era convinta di confessarsi male e dubitava che Gesù le avesse perdonato. Inutilmente i suoi confessori le raccomandavano di aver fiducia e di restare in pace. Parlando a me, la suora insistette in questo modo: «So che Gesù tratta direttamente con te, sorella; chiedigli dunque se egli accetta le mie confessioni e se io posso dire d’essere stata perdonata». Glielo promisi. La sera stessa udii queste parole: «Dille che la sua mancanza di fiducia mi ferisce più dei suoi peccati».

3. Polvere nell’anima. — Oggi penetrò in me lo sguardo del Signore, come un lampo. Conobbi la polvere anche più minuta che ricopre la mia anima e, scorgendo fino in fondo il nulla che io sono, caddi in ginocchio e chiesi perdono a Dio con una fiducia immensa nella sua infinita misericordia. La conoscenza della polvere, che ricopre l’anima mia, non mi scoraggia né mi allontana dal Signore; essa risveglia in me un più grande amore e una fiducia illimitata. Raggi divini, illuminate le profondità segrete del mio cuore, affinché io raggiunga la massima purezza di intenzione e la fiducia nella misericordia di cui siete immagine.

4. Desidero la fiducia delle mie creature. — «Desidero che ogni anima conosca la mia bontà. Desidero la fiducia delle mie creature. Incoraggia le anime ad aprire tutta la loro fiducia alla mia misericordia. L’anima debole e peccatrice non abbia paura di avvicinarsi a me, perché se avesse più peccati di quanti granelli di sabbia vi sono sulla terra, tutti scompariranno nell’abisso infinito del mio perdono».

5. Nel vortice della misericordia. — Una volta Gesù mi disse: «Al momento della morte, io ti sarò vicino nella misura in cui lo fosti tu a me nella tua vita». La fiducia che si risvegliò dentro di me a queste parole crebbe tanto che, se pure avessi avuto sulla mia coscienza i peccati del mondo intero e, in sovrappiù, i peccati di tutte le anime dannate, non avrei potuto dubitare della bontà di Dio ma, senza alcun problema, mi sarei gettata dentro al vortice della misericordia eterna e, col cuore spezzato, mi sarei totalmente abbandonata alla volontà di Dio, la quale è la misericordia stessa.

6. Nulla di nuovo sotto il sole. — Nulla di nuovo accade sotto il sole, o Signore, senza la tua volontà. Sii benedetto per tutto quello che mi mandi. Non posso penetrare i tuoi segreti a mio riguardo, ma, fidandomi unicamente della tua bontà, avvicino le labbra al calice che tu mi porgi. Gesù, io confido in te!

7. Chi può misurare la mia pura bontà? — Parla Gesù: «La mia misericordia è più grande della tua miseria e di quella del mondo intero. Chi può misurare la mia pura bontà? Per te volli che il mio cuore venisse squarciato dalla lancia, per te apersi questa sorgente di misericordia. Vieni, attingi ad una simile sorgente col recipiente della tua fiducia. Per piacere, dona a me la tua miseria: ti colmerò con i tesori della grazia».

8. Un cammino irto di spine. — Gesù mio, nulla potrà togliere qualsiasi cosa all’altezza dei miei ideali, che è quanto dire all’amore che ti porto. Non temo d’andare avanti, anche se il mio cammino è irto di spine, nemmeno se mi cadesse sul capo una grandinata di persecuzioni, nemmeno se restassi senza amici e tutto congiurasse contro di me, nemmeno se dovessi affrontarla tutta sola. Conservando interiormente la mia pace, o Dio, confiderei esclusivamente nella tua misericordia. So che una fiducia come questa non resterà mai delusa.

9. Negli occhi del tempo. — Guardo negli occhi del tempo che mi sta dinnanzi con trepidazione e con paura. Di fronte al nuovo giorno che si avanza, mi sorprendo ad avere paura della vita. Dal timore mi libera Gesù, rivelandomi la grandezza della gloria che gli potrò dare se mi occupo di quest’opera della sua misericordia. Se Gesù mi darà l’audacia necessaria, porterò a termine ogni cosa nel suo nome. Il mio compito è di ridestare nelle anime di tutti la fiducia nel Signore.

10. Lo sguardo profondo di Gesù. — Gesù mi guarda. Lo sguardo profondo di Gesù mi dà coraggio e confidenza. So che compirò quanto domanda, nonostante le difficoltà insuperabili che mi sorgono dinnanzi. Sto acquistando la meravigliosa convinzione che Dio è con me e che con lui io posso tutto. Tutte le forze de mondo e del demonio crolleranno di fronte all’onnipotenza del suo nome. Dio, unica mia guida, mi metto con fedeltà nelle tue mani, e tu mi dirigerai secondo i tuoi disegni.

11. Di che hai paura? — Gesù mi disse: «Di che hai paura? Tuttavia, anche così, figliola mia, è già un’immensa gioia per me quando tu vieni a confidarmi i tuoi timori. Parlami sempre come fai, parlami d’ogni cosa nel tuo linguaggio umano di ogni giorno. Io ti capisco, perché sono Dio e uomo. Vi sono momenti della vita, in cui l’anima non può trovare pace se non tuffandosi nella preghiera. Desidero che le anime, in simili momenti, sappiano pregare con perseveranza. Ciò è per esse di un’importanza decisiva».