3 Particolarità dell’Angelo Custode che non conosci

L’ANGELO CHE PREGA

La beata Rosa Gattorno (18311900) racconta: Il 24 gennaio 1889 ero molto stanca e mi recai in cappella a pregare. Mi sentivo inquieta perché non trovavo quell’intimità che desideravo ed ero un po’ timorosa, ma tranquilla. Mi apparve un bellissimo angelo che pregava accanto a me. Gli domandai perché faceva questo, ma non mi rispose. Piuttosto una voce interiore mi disse: prega per te. Fa ciò che tu non riesci a fare, ti supplisce. La tua stanchezza è molto gradita da Dio. Perciò, questo angelo Gabriele fa le tue veci. Rimasi molto contenta nel mio profondo, perché avevo assaporato ciò che l’intimità può far provare(57).

Il santo curato di Ars raccomandava: Quando non potete pregare incaricate il vostro angelo che lo faccia al posto vostro.

Di fatto il nostro angelo ha come compito principale quello di presentare le nostre preghiere e di pregare per noi. Per questo padre Daniélou diceva che l’angelo custode va chiamato l’angelo della preghiera.

Che bello sapere che il nostro angelo custode offre le nostre preghiere e prega per noi, soprattutto quando per malanni o stanchezza non riusciamo a farlo. E se non fosse uno, ma milioni che pregano per noi? Quante grazie riceveremmo da Dio? Per questo, stringiamo un patto con gli angeli, consacriamoci a loro come fratelli e amici, affinché loro stiano continuamente, ventiquattro ore al giorno, a pregare per noi, ad adorare Dio e ad amarlo a nome nostro.

L’ANGELO LIBERATORE

Un missionario cinese raccontava questo episodio, pubblicato sulla rivista L’ange gardien de Lyon (Francia): Fra le conversioni dei pagani al cattolicesimo ne ho visto una molto confortante. Riguarda un ragazzo di ventun anni al quale Dio concesse il miracolo di san Pietro, liberato dal carcere dal suo angelo. Questo ragazzo decise segretamente di divenire cristiano, e si disfece dei propri idoli, ai quali diede fuoco. Ma suo fratello maggiore, resosi conto di quello che aveva fatto, si infuriò, lo punì con crudeltà e lo rinchiuse in una casa con le catene alle mani, ai piedi e al collo. Così trascorse due giorni e due notti, deciso a morire piuttosto che rinunciare alla sua nuova fede. La seconda notte, mentre dormiva, fu destato da uno sconosciuto che mostrandogli un’apertura nella parete gli disse “Alzati e esci da qui”. All’istante caddero le catene e il ragazzo uscì senza pensarci due volte. Non appena fu nella via non vide più l’apertura nella parete né il suo liberatore. Senza esitazione andò presso i cristiani più vicini e poi cercò di contattare suo fratello per raccontargli ciò che era accaduto.

L’ANGELO GUARDIA DEL CORPO

Una religiosa contemplativa disse: Quando ero ragazza, un giorno, dovetti tornare a casa di notte dopo una riunione dell’Azione Cattolica in parrocchia. Ero sola e dovevo camminare per due chilometri nei campi. Avevo paura. Improvvisamente vedo un cane enorme che mi segue. All’inizio ebbi paura, ma i suoi occhi erano tanto dolci… Si fermava quando io mi fermavo e mi seguiva quando io camminavo. Inoltre muoveva la coda e questo mi dava molta tranquillità. Giunta quasi a casa sentii la voce di mia sorella che mi veniva incontro e il cane scomparve. Non l’avevo mai visto e mai più lo vidi, nonostante percorressi quella strada due volte al giorno e conoscessi bene tutti i cani dei vicini. Per questo penso dovesse essere il mio angelo custode che mi protesse come un guardaspalle.

Qualcosa di simile accadeva anche a san Giovanni Bosco con un cane che lui chiamava Grigio, il quale appariva quando andava a casa da solo nel bel mezzo della notte. Mai lo vide mangiare e apparve per trent’anni, un tempo molto più lungo della vita normale di un cane. Anche san Giovanni Bosco credeva che fosse il suo angelo custode che appariva per difenderlo dai nemici, che in più occasioni attentarono alla sua vita. Una volta il Grigio dovette affrontare dei delinquenti che lo spiavano e che avrebbe strozzato se non fosse intervenuto in loro favore lo stesso Don Bosco.

Padre Ángel Peña