4 cose da sapere sulla Resurrezione di Cristo (che forse non sai)

Ci sono alcune cose che potresti non sapere sulla Resurrezione di Cristo; è la Bibbia stessa a parlarcene e dirci qualcosa di più su questo evento che ha cambiato il corso della storia dell’umanità.

1. Le bende di lino e il telo facciale

In Giovanni 20:3-8 si dice: “Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. I due stavano correndo insieme; e l’altro discepolo corse avanti più veloce di Pietro e venne per primo al sepolcro; e chinandosi e guardando dentro, vide le bende di lino che giacevano lì; ma non entrò. E così venne anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro; e vide le bende di lino che giacevano là, e il velo che era stato sul suo capo, non giacente con le bende di lino, ma arrotolato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era venuto prima al sepolcro, e vide e credette».

Il fatto interessante qui è che quando i discepoli andarono nel sepolcro, Gesù se n’era andato, ma le bende di lino erano piegate e il telo facciale era arrotolato come per dire: “Non ho più bisogno di questi, ma lascerò le cose sdraiate separatamente ma posizionate strategicamente. Se il corpo di Gesù fosse stato rubato, come alcuni sostengono, i ladri non si sarebbero presi il tempo di togliere gli involucri o di arrotolare il telo facciale.

La resurrezione

2. Cinquecento e più testimoni oculari

In 1 Corinzi 15,3-6, Paolo scrive: «Poiché vi ho trasmesso come prima cosa ciò che anch’io ho ricevuto, che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che è stato sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa, poi ai dodici. Dopodiché apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, la maggior parte dei quali è rimasta fino ad ora, ma alcuni si sono addormentati». Gesù appare anche al suo fratellastro Giacomo (1 Corinzi 15:7), ai dieci discepoli (Gv 20,19-23), a Maria Maddalena (Gv 20,11-18), a Tommaso (Gv 20,24 -31), a Cleopa e a un discepolo (Lc 24,13-35), ancora ai discepoli, ma questa volta tutti e undici (Gv 20,26-31), e a sette discepoli presso il mare di Galilea (Giovanni 21:1). Se ciò facesse parte di una testimonianza in aula, sarebbe considerata una prova assoluta e conclusiva.

3. La pietra rotolata via

Gesù o gli angeli rotolarono via la pietra presso la tomba di Gesù non perché potesse uscire, ma perché altri potessero entrare e vedere che la tomba era vuota, a testimonianza del fatto che era risorto. La pietra era da 1-1/2 a 2 due tonnellate e avrebbe richiesto molti uomini forti per muoversi.

La tomba fu sigillata e custodita da guardie romane, quindi credere che i discepoli venissero segretamente di notte, sopraffassero le guardie romane e portassero via il corpo di Gesù in modo che altri credessero nella risurrezione è ridicolo. I discepoli erano nascosti, temendo di essere i prossimi, e tenevano la porta chiusa a chiave, come dice: “La sera di quel giorno, primo giorno della settimana, essendo chiuse le porte dove erano i discepoli per paura del Giudei, Gesù venne, si fermò in mezzo a loro e disse loro: «La pace sia con voi»» (Gv 20,19). Ora, se la tomba non fosse stata vuota, le pretese della risurrezione non avrebbero potuto essere mantenute nemmeno per un’ora, sapendo che le persone a Gerusalemme avrebbero potuto recarsi alla tomba per verificare da sé.

4. La morte di Gesù ha aperto le tombe

Nel momento stesso in cui Gesù ha ceduto il Suo Spirito, il che significa che è morto volontariamente (Mt 27,50), la cortina del tempio è stata strappata dall’alto in basso (Mt 27,51a). Questo indicò la fine della separazione tra il Santo dei Santi (che rappresenta la presenza di Dio) e l’uomo, compiuto dal corpo lacerato di Gesù (Isaia 53), ma poi accadde qualcosa di molto soprannaturale.

“La terra tremò e le rocce si spaccarono. Furono aperte anche le tombe. E molti corpi dei santi che si erano addormentati furono risuscitati, e usciti dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, andarono nella città santa e apparvero a molti» (Mt 27,51b-53). La morte di Gesù ha permesso ai santi del passato e a quelli di noi oggi di non essere vincolati dalla morte o trattenuti dalla tomba. Non c’è da stupirsi che «il centurione e quelli che erano con lui, vegliando su Gesù, videro il terremoto e ciò che accadeva, furono pieni di timore reverenziale e dissero: “Veramente questi era il Figlio di Dio”» (Mt 27,54)! Questo farebbe di me un credente se non lo fossi già stato!”