Preghiere in onore di San Giuseppe Moscati per chiedere una grazia importante

PREGHIERE IN ONORE DI S. GIUSEPPE MOSCATI

Antonio Tripodoro S.I.

Chiesa del Gesù Nuovo – Napoli
PREFAZIONE
Noi cristiani sappiamo bene che Dio è il nostro Padre e che da lui riceviamo tutto: l’essere, la vita e quanto ci è neces-sario in questo mondo.

Nella preghiera del Padre nostro Gesù Cristo ci ha insegnato come rivolgerci al Padre e che cosa chiedergli.

Dio è Padre non solo di noi viventi, ma anche di coloro che ci hanno prece-duto; per questo ora, tutti insieme, nell’at-tesa della venuta del Signore, formiamo un’unica famiglia: noi che siamo ancora nel mondo, quelli che stanno purifican-dosi e gli altri che godono della gloria, contemplando Dio.

Questi ultimi, i Santi, – dice il Conci-lio Vaticano II – « ammessi nella patria e presenti al Signore, per mezzo di Lui, con Lui e in Lui non cessano di interce-dere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra (…). La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine » (Lumen Gen-tium, n. 49).

S. Giuseppe Moscati, il quale « per in-dole e vocazione… fu innanzitutto e so-prattutto il medico che cura », come lo definì Giovanni Paolo II nell’Omelia pro-nunziata durante la Messa della Canoniz-zazione (25 ottobre 1987), non solo in vita si è interessato dei sofferenti e di coloro che ricorrevano a lui, ma ha continuato e continua a farlo soprattutto dopo la morte. Le testimonianze che se ne hanno sono moltissime e ininterrotto è il pelle-grinaggio alla sua tomba. Le dita della mano destra del Santo, nel pannello cen-trale dell’urna di bronzo che racchiude i suoi resti, si stanno consumando a causa dei numerosi baci che ricevono da coloro che lo pregano (cfr. foto a pag. 99).

Per questo abbiamo raccolto nel pre-sente libretto alcune preghiere e, credendo di fare cosa gradita a quanti conoscono S. Giuseppe Moscati e confidano nella sua intercessione, lo offriamo come un sussi-dio per la riflessione e la preghiera perso-nale.

PREFAZIONE ALLA III EDIZIONE
Questo libro di preghiere in onore di S. Giuseppe Moscati fu pubblicato per la prima volta nel maggio del 1988. Esaurite in meno di un anno le 5.000 copie stam-pate, nel maggio del 1989 fu pubblicata una seconda edizione con l’aggiunta di qualche preghiera e alcuni pensieri del Santo.

La richiesta non solo non si è esaurita, ma è cresciuta sensibilmente, per cui è stato necessario fare varie ristampe con oltre 25.000 copie.

Essendovi ancora molte richieste, ho creduto opportuno fare una terza edizione, lasciando sostanzialmente immutata la struttura del libro, aggiungendo brevi cenni sulla vita del Santo, altre preghiere, qualche altro pensiero tratto dalle lettere e migliorando sensibilmente l’apparato foto-grafico.

Lo scopo che mi ha spinto a pubblicare questa terza edizione è sempre quello che ho avuto fin dal primo momento: contri-buire a diffondere la devozione al Medico Santo e, tramite lui, a fare amare sempre più il Signore.

PENSIERI DI GIUSEPPE MOSCATI
Per una prima conoscenza del Santo a cui queste preghiere sono rivolte, riportiamo, in po-che pagine, alcuni suoi pen-sieri, tratti dalle lettere. Sono sufficienti a farci scoprire la sua fede e il suo amore per il Signore e per i fratelli, soprat-tutto se ammalati e sofferenti.

Da ragazzo guardavo con interesse al-l’Ospedale Incurabili, che mio padre mi additava lontano dalla terrazza di casa, ispirandomi sentimenti di pietà per il do-lore senza nome, lenito in quelle mura. Un salutare smarrimento mi prendeva, e cominciavo a pensare alla caducità di tutte le cose, e le illusioni passavano, come cadevano i fiori degli aranceti, che mi circondavano.

Allora, compreso tutto negli iniziati studi letterari, non sospettavo e non so-gnavo che, un giorno, in quell’edificio bianco, alle cui vetrate si distinguevano a pena come bianchi fantasmi gli infermi ospitati, io avrei coperto il supremo grado clinico.

Una folla di ricordi, i più cari che mi gonfiano il cuore, mi trascina alle labbra parole di ringraziamento, di doverosa ri-conoscenza, così poco burocratiche.

Procurerò, con l’aiuto di Dio, con le mie minime forze di corrispondere alla fi-ducia in me riposta, e di collaborare alla ricostituzione economica dei vecchi ospe-dali napoletani, tanto benemeriti della ca-rità e della cultura, ed oggi tanto miseri.

(Da una lettera al Sen.re Giuseppe D’Andrea, Presidente degli Ospedali Riuniti di Napoli. 26 luglio 1919).

Ho creduto che tutti i giovani meritevoli, avviatisi tra le speranze, i sacrifici, le ansie delle loro famiglie, alla via nobilissima della medicina, avessero il diritto a perfe-zionarsi, leggendo in un libro che non fu stampato in caratteri neri su bianco, ma che ha per copertura i letti ospedalieri e le sale di laboratorio e per contenuto la dolo-rante carne degli uomini e il materiale scientifico, libro che deve esser letto con infinito amore e grande sacrificio per il prossimo.

Ho pensato che fosse debito di coscienza istruire i giovani, aborrendo dall’andazzo di tener misterioso gelosamente i1 frutto della propria esperienza ma rivelarlo a loro, affinché, dispersi poi per l’Italia, por-tassero veramente un sollievo ai sofferenti per la gloria della nostra Università e del nostro paese.

(Da una lettera al prof. Francesco Pentimalli, Ordinario di Patologia generale in varie Università d’Italia. 11 settembre 1923).

Le dico subito con convinzione che la sua mamma non ha lasciato lei e le sue sorelle: vigila invisibile le sue creature, ella che ha sperimentato, in un mondo migliore, la misericordia di Dio, e che prega e domanda conforto e rassegnazione per quelli che la piangono sulla terra.

Anche io perdetti, ragazzo, mio padre, e poi, adulto, mia mamma. E mio padre e mia mamma mi sono a fianco, ne sento la dolce compagnia; e se cerco imitar loro, che furono giusti, io ne ho incoraggia-mento, e se pare che devii, ne ho ispira-zione al bene, come una volta i consigli col vivo della voce.

Io comprendo il suo strazio e delle so-relle; è il primo vero dolore; è la prima volta che i suoi sogni sono spezzati; è il primo richiamo del suo pensiero di giova-netta alla realtà del mondo.

Ma la vita fu definita un lampo nel-l’eterno. E la nostra umanità, per merito del dolore di cui è pervarsa, e di cui si saziò Colui che vestì la nostra carne, tra-scende dalla materia, e ci porta ad aspi-rare ad una felicità oltre il mondo. Beati quelli che seguono questa tendenza della coscienza, e guardano all’«al di là» dove saranno ricongiunti gli affetti terreni che sembrarono precocemente infranti.

(Da una lettera alla sig.ra Carlotta Petravella, che aveva perduto la mamma. 20 gennaio 1920).

Valorizzate la vita! Non dissipate il tempo in recriminazioni di felicità perdute, in elucubrazioni. Servite Domino in laeti-tia.

… Di ogni minuto vi sarà domandato conto! – «Come l’hai speso?» – E voi ri-sponderete: «Plorando». Vi si oppporrà: «Dovevi trascorrerlo implorando, con le buone opere, vincendo te stesso e il dé-mone malinconia».

… E dunque! Su al lavoro!

(Da un biglietto, non datato, indirizzato alla sig.ra Enri-chetta Sansone).

Esercitiamoci quotidianamente nella ca-rità. Dio è carità: chi sta nella carità sta in Dio e Dio sta in lui. Non dimentichiamo di fare ogni giorno, anzi ogni momento of-ferta delle nostre azioni a Dio, compiendo tutto per suo amore.

(Da una lettera alla signorina E. Picchillo).

Ma è indebitato che la vera perfezione non può trovarsi se non estraneandosi dalle cose del mondo, servendo Iddio con un continuo amore, e servendo le anime dei propri fratelli con la preghiera, con l’esempio, per un grande scopo, per l’unico scopo che è la loro salvezza.

(Da una lettera al dott. Antonio Nastri di Amalfi: 8 marco 1925).

Non c’è che una gloria, una speranza, una grandezza: quella che Dio promette ai suoi servi fedeli.

Vi prego di ricordarvi dei giorni vostri d’infanzia, e dei sentimenti che vi traman-darono i vostri cari, 1a vostra mamma; tor-nate all’osservanza e vi giuro che, oltre il vostro spirito, ne sarà nutrita la vostra carne: guarirete con l’anima e con il corpo, perché avrete preso la prima medi-cina, l’infinito Amore».

(Da una lettera al sig. Tufarelli di Norcara: 23 giugno 1923).

Bellezza, ogni incanto della vita passa… Resta solo eterno l’amore, causa di ogni opera buona, amore che sopravvive a noi, che è speranza e religione, perché l’amore è Dio. Anche l’amore terreno Satana cercò d’inquinare; ma Dio lo purificò attraverso la Morte. Grandiosa morte, che non è fine, ma è principio del sublime e del divino, al cui cospetto questi fiori e la bellezza son nulla!

(Da una lettera al notaio De Magistris di Lecce, scritta in occasione della morte della figlia: 7 marzo 1924).

PREGHIERE COMPOSTE DA S. GIUSEPPE MOSCATI
PREGHIERE A GESù CRISTO
« Mio Gesù amore! Il vostro amore mi rende sublime; il vostro amore mi santi-fica, mi volge non verso una sola crea-tura, ma a tutte le creature, all’infinita bellezza di tutti gli esseri, creati a vostra immagine e somiglianza! »

« Il vostro amore, Gesù, mi volge non verso una sola creatura, ma verso tutti gli esseri creati a vostra immagine e somi-glianza ».

PREGHIERE ALLA SS. VERGINE
« Vergine Maria […] oramai per me la vita è il dovere, voi radunate le mie scarse forze per convertirle in un apostolato. Troppo la vanità delle cose, l’ambizione forse, mi hanno deviato, mi hanno fatto apparire più forte d’intelletto e di scienza di quel che sono!

I ricordi poi delle passate delizie e dei dolori della mia famiglia mi rafforzano in questa preghiera, in questo abbandono in Dio ».

« Per evitare distrazioni e per recitare con maggior trasporto e fervore 1’Ave Ma-ria, soglio riportarmi col pensiero ad una immagine della Beatissima Vergine, men-tre pronuncio i vari versetti della pre-

ghiera contenuta nell’Evangelio di S. Luca.

E prego in questo modo:

Ave Maria, gratia plena…: il mio pensiero corre alla Madonna delle Grazie, così com’è rappresentata nella Chiesa di S. Chiara.

Dominus tecum… – : mi si presenta alla mente la SS. Vergine sotto il titolo del Rosario di Pompei.

Benedicta tu in mulieribus et bene-dictus fructus ventris tui, Jesus – : ho uno slancio di tenerezza per la Madonna sotto il titolo del Buon Consiglio, che mi sorride così come è effigiata nella Chiesa delle Sacramentiste. Innanzi a questa im-magine di lei e in questa Chiesa io feci abiura degli affetti impuri terreni.

Benedicta tu in mulieribus -. E se resto innanzi alla Sacra Custodia, mi ri-volgo al SS. Sacramento: benedictus fruc-tus ventris tui, Jesus -.

Sancta Maria, Mater Dei… – : volo con l’affetto alla Madonna sotto il privile-gio della Porziuncula di S. Francesco d’Assisi. Ella implorò da Gesù Cristo il perdono dei peccatori e Gesù le rispose non poterle alcuna cosa negare, perché sua Madre!

ora pro nobis peccatoribus – : ho lo sguardo alla Madonna, quando apparve a Lourdes, dicendo che bisognava pregare per i peccatori…

nunc et in hora mortis nostrae – . penso alla Madonna, che consente sia ve-nerata sotto il titolo del Carmine, protet-trice della mia famiglia; confido nella Ver-gine che, sotto il titolo del Carmine, arric-chisce rii doni spirituali i moribondi e li-bera le anime dei morti nel Signore ».

ACCETTAZIONE DELLA MORTE
« Signore Iddio, fin da ora, spontaneamente e volentieri, accetto dalla vostra mano qualsiasi genere di morte, con cui vi piacerà colpirmi, con tutti i dolori, le pene e gli affanni che l’accompagneranno ».

PREGHIERE ottenute parafrasando alcuni scritti di S. Giuseppe Moscati
PREGHIERE PER TUTTI
O Dio, quali che siano gli eventi, tu non abbandoni alcuno. Quanto più mi sento solo, trascurato, vilipeso, incompreso, e quanto più mi sentirò presso a soccom-bere sotto il peso di una grave ingiustizia, dammi la sensazione della tua forza ar-cana, che mi sorregge, che mi rende ca-pace di propositi buoni e virili, della cui possanza io mi meraviglierò, quando tor-nerò sereno. E questa forza sii tu, mio Dio!

O Dio, possa io comprendere che una sola scienza è incrollabile e incrollata, quella rivelata da te, la scienza dell’al di là. In tutte le mie opere, fa’ che possa mirare al Cielo e all’eternità della vita e dell’anima, in modo da orientarmi molto diversamente da come potrebbero sugge-rirmi pure considerazioni umane. Che la mia attività sia sempre ispirata al bene.

O Signore, la vita fu definita un lampo nell’eterno. Concedimi che la mia umanità, per merito del dolore di cui è pervasa, e di cui ti saziasti tu stesso, che vestisti la nostra carne, trascenda dalla materia, e mi porti ad aspirare una feli-cità oltre il mondo. Possa io seguire que-sta tendenza della coscienza, e guardare « all’aldilà » dove saranno ricongiunti gli affetti terreni che sembrano precoce-mente infranti.

O Dio, bellezza infinita, fammi com-prendere che ogni incanto della vita passa…, che resta solo eterno l’amore, causa di ogni opera buona, che soprav-vive a noi, che è speranza e religione, per-ché l’amore sei tu. Anche l’amore terreno Satana cercò d’inquinare; ma tu, Dio, lo purificasti attraverso la morte. Grandiosa morte che non è fine, ma è principio del sublime e del divino, al cui cospetto que-sti fiori e la bellezza son nulla!

O Dio, fa’ che possa amare te, verità infinita; che possa mostrarmi quale real-mente sono, senza infingimenti, senza paure e senza riguardi. E se la verità mi costa la persecuzione, fa’ che io possa ac-cettarla; e se il tormento, che io possa sopportarlo. E se per la verità dovessi sacrificare me stesso e la mia vita, conce-dimi di essere forte nel sacrificio.

O Dio, fa’ che possa sempre rendermi conto che la vita è un attimo; che onori, trionfi, ricchezza e scienza cadono, in-nanzi alla realizzazione del grido della Genesi, del grido scagliato da te contro l’uomo colpevole: tu morrai!

Tu ci hai assicurato che la vita non finisce con la morte, ma continua in un mondo migliore. Grazie per averci pro-messo, dopo la redenzione del mondo, il giorno che ci ricongiungerà ai nostri cari estinti, e che ci riporterà a te, supremo Amore!

O Dio, concedimi di amarti senza mi-sura, senza misura nell’amore, senza mi-sura nel dolore.

O Signore, nella vita di responsabilità e di lavoro, concedimi di avere alcuni punti fermi, che mi sono come uno squarcio di azzurro in un cielo annuvolato: la mia Fede, il mio impegno serio e costante, il ricordo di amici carissimi.

O Dio, poiché è indubitato che la vera perfezione non può trovarsi se non estra-neandosi dalle cose del mondo, fa’ che possa servire te con un continuo amore, e servire le anime dei miei fratelli con la preghiera, con l’esempio, per un grande scopo, per l’unico scopo che è la loro sal-vezza.

O Signore concedimi di comprendere che non la scienza, ma la carità ha tra-sformato il mondo in alcuni periodi; e che solo pochissimi uomini sono passati alla storia per la scienza; ma che tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dediche-ranno al bene.

PREGHIERE PER I MEDICI
O Signore, non farmi mai dimenticare che gli ammalati sono le tue figure e che molti sciagurati, delinquenti, bestemmia-tori vengono a capitare in ospedale per disposizione della tua misericordia, che li vuole salvi.

Negli ospedali la mia missione sia quella di collaborare a questa infinita mi-sericordia, aiutando, perdonando, sacrifi-candomi.

O Dio, assistimi sempre: Tu che tutto mi hai dato e che mi domanderai conto del modo come ho speso i tuoi doni!

Fa’ che io medico, tanto spesso inca-pace di allontanare una malattia, possa ricordarmi che oltre i corpi, ho di fronte delle anime immortali, divine, per le quali mi urge il precetto evangelico di amarle come me stesso: trovi qui la sod-disfazione e non nel sentirmi proclamare risanatore di un male fisico.

O Signore fammi ricordare che non solo del corpo mi debbo occupare, ma delle anime gementi, che ricorrono a me. Possa io lenire i dolori più facilmente con il consiglio, e scendendo allo spirito, anzi-ché con le fredde prescrizioni da inviare al farmacista! Certamente sarà grande la mia mercede, se darò esempio a chi mi circonda, della mia elevazione a te.

O Signore, concedimi sempre di trat-tare il dolore non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui io medico, suo fratello, accorro con 1’ardenza dell’amore, la carità.

O Dio, possa ricordarmi sempre che se-guendo la medicina, mi sono assunto la responsabilità di una sublime missione.

Fa’ che perseveri sempre con Te nel cuore, con gli insegnamenti di mio padre e di mia mamma sempre nella memoria, con amore e pietà per i derelitti, con fede e con entusiasmo, sordo alle lodi e alle critiche, tetragono all’invidia, disposto solo al bene.

PREGHIERE PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
DOMENICA
Dio onnipotente, grazie per aver dato alla Chiesa e a tutti noi S. Giuseppe Moscati.

La sua figura è un meraviglioso esempio di come si può vedere te nei fratelli e i fratelli in te, in ogni circostanza della vita. Oggi, giorno a te, dedicato, voglio ricordare le sue parole: «Esercitiamoci quotidianamente nella carità. Dio è carità: chi sta nella carità sta in Dio e Dio sta in lui». Ti prego di rimanere con me in questa settimana. Amen.

LUNEDI
Signore Gesù, che hai arricchito dei tuoi favori S. Giuseppe Moscati in vita e dopo la morte,

concedimi di imitare i suoi esempi. Fa’ che possa mettere in pratica la sua esortazione: «Valorizzate la vita! Non dissipate il tempo in recriminazioni di felicità perdute, in elucubrazioni. Servite Domino in laetitia! ». Amen.

MARTEDI
Grazie, Signore, per avermi fatto incontrare la figura di S. Giuseppe Moscati, fedele osservante della tua legge. Seguendo il suo esempio, possa ricordarmi di quanto scriveva: «Non dimentichiamo di fare ogni giorno, anzi ogni momento l’offerta delle nostre azioni a Dio, compiendo tutto per amore». Voglio fare tutto per te, o Signore! Amen.

MERCOLEDI
Padre misericordioso, che fai sempre fiorire nella Chiesa la santità, fa’ che io possa non solo ammirare, ma anche imitare S. Giuseppe Moscati. Col tuo aiuto, voglio ricordare la sua esortazione: «Non siate triste! Ricordatevi che vivere è missione, è dovere, è dolore.

Ognuno di noi deve avere il suo posto di combattimento». In questo posto, o Dio, voglio avere te al mio fianco. Amen.

GIOVEDI
Padre santo, che hai guidato S. Giuseppe Moscati nella via della perfezione, rendendolo sensibile al grido dei sofferenti, in vita e dopo la morte, concedi anche a me la convinzione che «il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui un altro fratello…, accorre con 1’ardenza dell’amore, la carità». Amen.

VENERDI
Gesù, fonte di luce e di amore, che hai illuminato la mente di S. Giuseppe Moscati e gli hai dato un vivo e costante desiderio di te, aiutami a orientare la mia vita secondo la tua volontà.

Come lui, fa’ che possa sottrarmi «alle morse, agli agguati e alle assillanti cose, che mi premono come un incubo e mi leverebbero la pace, se io questa pace non la distogliessi dalle cose di quaggiù, e non la riponessi in (te, o) Dio». Amen.

SABATO
Ti ringrazio, Dio di bontà per la vita che mi hai dato, per i doni soprannaturali concessi alla mia anima, per i Santi che mi hai fatto incontrare, per la Vergine Santissima che mi hai dato come madre. Oggi, sabato, dedicato a Maria, con S. Giuseppe Moscati ti dico che «Ella implorò da Gesù Cristo il perdono dei peccatori e Gesù le rispose non poterle alcuna cosa negare, perché sua Madre!». Questo perdono ora ti chiedo al termine di questa settimana. Amen.

TRIDUO IN ONORE DI S. GIUSEPPE MOSCATI per ottenere grazie
I giorno
O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dagli scritti di S. Giuseppe Moscati:

« Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecu-zione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sa-crificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio ».

Pausa di riflessione
Cos’è per me la verità?

S. Giuseppe Moscati, scrivendo a un amico, disse: « Perseverate nell’amore alla Verità, a Dio che è la Verità mede-sima… ». Da Dio, Verità infinita, egli rice-veva la forza di vivere da cristiano e la capacità di vincere la paura e di accettare persecuzioni, tormenti e anche il sacrifi-cio della propria esistenza.

Cercare la Verità deve essere per me un ideale di vita, come lo fu per il Santo Medico, che sempre e dovunque agì senza compromessi, dimentico di sé e sensibile alle necessità dei fratelli.

Non è facile camminare sempre nelle vie del mondo alla luce della Verità: per questo ora, con umiltà, per l’intercessione di S. Giuseppe Moscati, chiedo a Dio, Ve-rità infinita, d’illuminarmi e guidarmi.

Preghiera
O Dio, Verità eterna e forza di quanti ricorrono a te, posa il tuo sguardo benigno su di me e illumina il mio cammino con la luce della tua grazia.

Per l’intercessione del tuo fedele servo, S. Giuseppe Moscati, dammi la gioia di servirti fedelmente e il coraggio di non retrocedere dinanzi alle difficoltà.

Ora ti chiedo umilmente di concedermi questa grazia… Confido nella tua bontà, pregandoti di guardare non la mia miseria, ma i meriti di S. Giuseppe Moscati. Per Cristo nostro Signore. Amen.

II giorno
O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dagli scritti di S. Giuseppe Moscati:

« Quali che siano gli eventi, ricordatevi di due cose: Dio non abbandona nessuno. Quanto più vi sentite solo, trascurato, vili-peso, incompreso, e quanto più vi senti-rete presso a soccombere sotto il peso di una grave ingiustizia, avrete la sensazione di un’infinita forza arcana, che vi sor-regge, che vi rende capaci di propositi buoni e virili, della cui possanza vi mera-viglierete, quando tornerete sereno. E que-sta forza è Dio! ».

Pausa di riflessione
Il Prof. Moscati, a tutti coloro che tro-vavano difficile l’inserimento nel lavoro professionale, consigliava: « coraggio e fede in Dio ».

Oggi lo dice anche a me e mi suggeri-sce che quando mi sento solo e oppresso da qualche ingiustizia, la forza di Dio è con me.

Devo convincermi di queste parole e farne tesoro nelle varie circostanze della vita. Dio, che veste i fiori del campo e nutre gli uccelli dell’aria, – come dice Gesù – certamente non mi abbandonerà e sarà con me nel momento della prova.

Anche Moscati, a volte, ha sperimen-tato la solitudine ed ha avuto momenti difficili. Non si è mai scoraggiato e Dio lo ha sostenuto.

Preghiera
Dio onnipotente e forza dei deboli, sostieni le mie povere forze e non mi fare soccombere nel momento della prova.

A imitazione di S. Giuseppe Moscati, possa sempre superare le difficoltà, fiducioso che tu non mi abbandoni mai. Nei pericoli esterni e nelle tentazioni sostienimi con la tua grazia e illuminami con la tua luce divina. Ti prego ora di venirmi incontro e di concedermi questa grazia… L’intercessione di S. Giuseppe Moscati commuova il tuo cuore di padre. Per Cristo nostro Signore. Amen.

III giorno
O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dagli scritti di S. Giuseppe Moscati:

« Non la scienza, ma la carità ha tra-sformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene ».

Pausa di riflessione
Scrivendo a un amico, Moscati affer-mava che « una sola scienza è incrollabile e incrollata, quella rivelata da Dio, la scienza dell’al di là ».

Ora egli non vuole svalutare la scienza umana, ma ci ricorda che questa, senza la carità, è ben poca cosa. è l’amore per Dio e per gli uomini che ci rende grandi in terra e molto più nella vita futura.

Ricordiamo anche quanto scrisse S. Paolo ai Corinzi (13, 2): « E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, sono nulla ».

Quale concetto ho io di me stesso? Sono convinto, come S. Giuseppe Moscati e S. Paolo, che senza la carità sono nulla?

Preghiera
O Dio, somma sapienza e amore infinito, che nell’intelligenza e nel cuore umano fai brillare una scintilla della tua vita divina, comunica anche a me, come hai fatto per S. Giuseppe Moscati, la tua luce e il tuo amore.

Seguendo gli esempi di questo Santo mio protettore possa cercare sempre te e amarti sopra ogni cosa. Per sua intercessione, vieni incontro ai miei desideri e concedimi di…, affinché insieme a lui possa ringraziarti e lodarti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

NOVENA IN ONORE DI S. GIUSEPPE MOSCATI per ottenere grazie
I giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla lettera di S. Paolo ai Filippesi, capi-tolo 4, versetti 4-9:

Siate sempre lieti. Appartenete al Si-gnore. Lo ripeto, siate sempre lieti. Vedano tutti la vostra bontà. Il Si-gnore è vicino! Non angustiatevi, ma rivol-getevi a Dio, chiedetegli ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa imma-ginare, terrà i vostri cuori e i vostri pen-sieri uniti a Cristo Gesù.

Infine, fratelli, prendete in considera-zione tutto ciò che è vero, ciò che è buono, che è giusto, puro, degno di essere amato e onorato; ciò che viene dalla virtù ed è degno di lode. Mettete in pratica quello che avete imparato, ricevuto, udito e visto in me. E Dio, che dà la pace, sarà con voi.

Punti di riflessione
1) Chi è unito al Signore e lo ama, pre-sto o tardi sperimenta una grande gioia interiore: è la letizia che viene da Dio.

2) Con Dio nel cuore facilmente riu-sciamo a vincere le angustie e gustare la pace, « che e più grande di quanto si possa immaginare ».

3) Pieni della pace di Dio, facilmente ameremo la verità, la bontà, la giustizia e tutto ciò « che viene dalla virtù ed è de-gno di lode ».

4) S. Giuseppe Moscati, proprio perché era sempre unito al Signore e lo amava, aveva la pace nel cuore e poteva dire a sé stesso: « Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi… ».

Preghiera
O Signore, che hai dato sempre ai tuoi discepoli e ai cuori afflitti la gioia e la pace, donami serenità di spirito, forza di volontà e luce di intelligenza. Col tuo aiuto, possa sempre cercare ciò che è buono e giusto e orientare la mia vita verso di te, verità infinita.

Come S. Giuseppe Moscati, possa trovare in te il mio riposo. Ora, per sua intercessione, concedimi la grazia di…, per poi ringraziarti insieme a lui.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

II giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera di S. Paolo a Timoteo, ca-pitolo 6, versetti 6-12:

Certo, la religione è una grande ric-chezza, per chi si contenta di quel che ha. Perché non abbiamo portato nulla in que-sto mondo e non potremo portar via nulla. Dunque, quando abbiamo da man-giare e da vestirci, contentiamoci.

Quelli invece che vogliono diventare ricchi, cadono nelle tentazioni, sono presi nella trappola di molti desideri stupidi e disastrosi, che fanno precipitare gli uo-mini nella rovina e nella perdizione. In-fatti l’amore dei soldi è la radice di tutti i mali. Alcuni hanno avuto un tale deside-rio di possedere, che sono andati lontani dalla fede e si sono tormentati da se stessi con molti dolori.

Punti di riflessione
1) Chi ha il cuore pieno di Dio, sa ac-contentarsi ed essere sobrio. Dio riempie il cuore e la mente.

2) La bramosia delle ricchezze è una « trappola di molti desideri stupidi e di-sastrosi, che fanno precipitare gli uomini nella rovina e nella perdizione ».

3) Il desiderio smoderato dei beni del mondo può farci perdere la fede e to-glierci la pace.

4) S. Giuseppe Moscati ha sempre te-nuto il cuore distaccato dal danaro. « Quei pochi soldi che ho, devo lasciarli ai pezzenti come me », scriveva a un gio-vane il l ° febbraio 1927.

Preghiera
O Signore, ricchezza infinita e fonte di ogni consolazione, riempi il mio cuore di te. Liberami dalla cupidigia, dall’egoismo e da tutto ciò che può allontanarmi da te.

A imitazione di S. Giuseppe Moscati, fa’ che possa valutare con sapienza i beni della terra, senza mai attaccarmi al danaro con quella bramosia che sconvolge la mente e indurisce il cuore. Desideroso di cercare solo te, col Medico Santo, ti chiedo di venire incontro a questa mia necessità… Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

III giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera di S. Paolo a Timoteo, capi-tolo 4, versetti 12-16:

Nessuno deve avere poco rispetto di te perché sei giovane. Tu devi essere di esem-pio per i credenti: nel tuo modo di par-lare, nel tuo comportamento , nell’amore, nella fede, nella purezza. Fino al giorno del mio arrivo, impegnati a leggere pubbli-camente la Bibbia, a insegnare e a esor-tare.

Non trascurare il dono spirituale che Dio ti ha dato, che tu hai ricevuto quando i profeti hanno parlato e tutti i responsabili della comunità hanno posato le mani sul tuo capo. Queste cose siano la tua preoc-cupazione e il tuo impegno costante. Così tutti vedranno i tuoi progressi. Fa’ atten-zione a te stesso e a quello che insegni. Non cedere. Facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

Punti di riflessione
1) Ogni cristiano, in virtù del batte-simo, deve essere di esempio agli altri nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza.

2) Per far questo si richiede un impegno particolare costante. è una grazia che dobbiamo chiedere con umiltà a Dio.

3) Purtroppo, nel mondo sentiamo tante spinte contrarie, ma non dobbiamo ce-dere. La vita cristiana richiede sacrificio e lotta.

4) S. Giuseppe Moscati è stato sempre un lottatore: ha vinto il rispetto umano e ha saputo manifestare la sua fede. L’8 marzo 1925 scriveva a un amico medico: « Ma è indubitato che la vera perfezione non può trovarsi se non estraneandosi dalle cose del mondo, servendo Iddio con un conti-nuo amore, e servendo le anime dei propri fratelli con la preghiera, con l’esempio, per un grande scopo, per l’unico scopo che è la loro salvezza ».

Preghiera
O Signore, forza di chi spera in te, fammi vivere in pienezza il mio battesimo.

Come S. Giuseppe Moscati, possa averti sempre nel cuore e sulle labbra, per essere, come lui, un apostolo di fede e un esempio di carità. Poiché ho bisogno di aiuto in questa mia necessità…, mi rivolgo a te per intercessione di S. Giuseppe Moscati.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

IV giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla Lettera di S. Paolo ai Colossesi, ca-pitolo 2, versetti 6-10:

Poiché avete accolto Gesù Cristo, il Si-gnore, continuate a vivere uniti a lui. Come alberi che hanno in lui le loro ra-dici, come case che hanno in lui le loro fondamenta, tenete ferma la vostra fede, nel modo che vi è stato insegnato. E rin-graziate continuamente il Signore. Fate at-tenzione: nessuno vi inganni con ragiona-menti falsi e maliziosi. Sono frutto di una mentalità umana o vengono dagli spiriti che dominano questo mondo. Non sono pensieri che vengono da Cristo.

Cristo è al di sopra di tutte le autorità e di tutte le potenze di questo mondo. Dio è perfettamente presente nella sua persona e, per mezzo di lui, anche voi ne siete riempiti.

Punti di riflessione
1) Per grazia di Dio, siamo vissuti nella fede: siamo grati di questo dono e, con umiltà, chiediamo che non ci venga mai meno.

2) Non ci venga meno nelle difficoltà e nessuna argomentazione riesca a strap-parcelo. Nell’attuale sbandamento di idee e pluralità di dottrine, conserviamo la fede in Cristo e restiamo uniti a lui.

3) Cristo-Dio è stata la continua aspira-zione di S. Giuseppe Moscati, il quale nel corso della vita non si è lasciato mai lu-singare da pensieri e dottrine contrarie alla religione. Scriveva ad un amico il 10 marzo 1926: « … chi non abbandona Dio, avrà sempre una guida nella vita, sicura e dritta. Non prevarranno deviazioni, tenta-zioni, passioni a muovere colui che del lavoro e della scienza di cui 1’initium est timor Domini, ha fatto il suo ideale ».

Preghiera
O Signore, conservami sempre nella tua amicizia e nel tuo amore e sii il mio sostegno nelle difficoltà. Liberami da tutto ciò che potrebbe allontanarmi da te e, come S. Giuseppe Moscati, fa’ che ti possa seguire fedelmente, senza mai lasciarmi lusingare da pensieri e dottrine contrarie ai tuoi insegnamenti. Ora ti prego:

per i meriti di S. Giuseppe Moscati, vieni incontro ai miei desideri e concedimi particolarmente questa grazia… Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

V giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla II lettera di S. Paolo ai Corinzi, ca-pitolo 9, versetti 6-11:

Tenete presente che chi semina poco raccoglierà poco; chi invece semina molto raccoglierà molto. Ciascuno dia quindi il suo contributo come ha deciso in cuor suo, ma non di malavoglia o per obbligo, perché a Dio piace chi dona con gioia. E Dio può darvi ogni bene abbondante-mente, in modo che abbiate sempre il ne-cessario e siate in grado di provvedere a ogni opera buona. Come dice la Bibbia:

Egli dà generosamente ai poveri, la sua generosità dura per sempre.

Dio dà il seme al seminatore e il pane per suo nutrimento. Egli darà anche a voi il seme di cui avete bisogno e lo moltepli-cherà per farne crescere il frutto, cioè la vostra generosità. Dio vi dà tutto con ab-bondanza perché siate generosi. Così, molti ringrazieranno Dio per i vostri doni da me trasmessi.

Punti di riflessione
1) Dobbiamo essere generosi con Dio e con i nostri fratelli, senza calcoli e senza mai lesinare.

2) Inoltre, dobbiamo dare con gioia, cioè con spontaneità e semplicità, deside-rosi di comunicare felicità agli altri, at-traverso la nostra opera.

3) Dio non si lascia vincere in genero-sità e certamente non ci farà mancare nulla, così come non fa mancare « il seme al seminatore e il pane per suo nu-trimento ».

4) Conosciamo tutti la generosità e la di-sponibilità di S. Giuseppe Moscati. Da dove attingeva tanta forza? Ricordiamo ciò che scriveva: « Amiamo Dio senza mi-sura, senza misura nell’amore, senza mi-sura nel dolore ». Dio era la sua forza.

Preghiera
O Signore, che non ti lasci mai vincere in generosità da coloro che si rivolgono a te, concedimi di aprire sempre il cuore alle necessità altrui e di non rinchiudermi nel mio egoismo.

Come S. Giuseppe Moscati, possa amarti senza misura per ricevere da te la gioia di scoprire e, per quanto mi è possibile, soddisfare i bisogni dei miei fratelli. Sia ora la valida intercessione di S. Giuseppe Moscati, che consacrò la sua vita al bene degli altri, a ottenermi questa grazia che ti chiedo… Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VI giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera di S. Pietro, capitolo 3, ver-setti 8-12:

Infine, fratelli, ci sia perfetta concor-dia tra voi: abbiate compassione, amore e misericordia gli uni verso gli altri. Siate umili. Non fate il male a chi vi fa del male, non rispondete con insulti a chi vi insulta; al contrario, rispondete con buone parole, perché anche Dio vi ha chiamati a ricevere le sue benedizioni.

è come dice la Bibbia:

Chi vuole avere una vita felice, chi vuol vivere giorni sereni, tenga lontano la lingua dal male, con le sue labbra non dica menzogne. Fugga dal male e faccia del bene, cerchi la pace e sempre la segua.

Ai giusti guarda il Signore, ascolta le loro preghiere e va contro chi opera il male.

Punti di riflessione
1) Sia le parole di S. Pietro e sia la citazione biblica sono significative. Ci fanno riflettere sulla concordia che deve regnare tra noi, sulla misericordia e sull’amore vicendevole.

2) Anche quando riceviamo il male dobbiamo rispondere col bene, e il Si-gnore, che guarda nell’intimo del nostro cuore, ci darà la ricompensa.

3) Nella vita di ogni uomo, e quindi anche nella mia, ci sono situazioni posi-tive e negative. In queste ultime, come mi comporto?

4) S. Giuseppe Moscati agiva da vero cristiano e risolveva ogni cosa con l’u-miltà e la bontà. A un ufficiale dell’eser-cito che, interpretando male una sua frase, lo aveva sfidato a duello con una lettera insolente, il Santo rispose il 23 dicembre 1924: « Mio caro, la tua lettera non ha scosso affatto la mia serenità: sono tanto più vecchio di te e comprendo certi stati d’animo e sono un cristiano e ricordo la massima della carità (…]. Del resto a questo mondo non si raccolgono che in-gratitudini, e non bisogna meravigliarsi di nulla ».

Preghiera
O Signore, che in vita e soprattutto nella morte, hai sempre perdonato e hai manifestato la tua misericordia, concedimi di vivere in perfetta concordia con i miei fratelli, di non far male ad alcuno e di sapere accettare con umiltà e bontà, a imitazione di S. Giuseppe Moscati, le ingratitudini e l’indifferenza degli uomini.

Ora che ho bisogno del tuo aiuto per…, interpongo l’intercessione del Santo Medico.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VII giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera di S. Giovanni, capitolo 2, versetti 15-17:

Non cedete al fascino delle cose di questo mondo. Se uno si lascia sedurre dal mondo, non vi è più posto in lui per l’amore di Dio Padre. Questo è il mondo; voler soddisfare il proprio egoismo, accen-dersi di passione per tutto quello che si vede, essere superbi di quel che si pos-siede. Tutto ciò viene dal mondo, non viene da Dio Padre.

Il mondo però se ne va, e tutto quello che l’uomo desidera nel mondo, non dura. Invece, chi fa la volontà di Dio vive per sempre.

Punti di riflessione
1) S. Giovanni ci dice che o si segue Dio o il fascino del mondo. Infatti la men-talità del mondo non concorda col volere di Dio.

2) Ma cos’è il mondo? S. Giovanni lo racchiude in tre espressioni: egoismo; passione o smodato desiderio per ciò che si vede; superbia per ciò che si possiede, quasi che ciò che si ha non venisse da Dio.

3) A che serve lasciarsi vincere da que-ste realtà del mondo, se esse sono passeg-gere? Solo Dio resta e « chi fa la volontà di Dio vive sempre ».

4) S. Giuseppe Moscati è un fulgido esempio di amore per Dio e di distacco dalle tristi realtà del mondo. Significative sono le parole che 1’8 marzo 1925 scri-veva all’amico Dott. Antonio Nastri:

« Ma è indubitato che la vera perfe-zione non può trovarsi se non estranean-dosi dalle cose del mondo, servendo Iddio con un continuo amore e servendo le anime dei propri fratelli con la preghiera, con l’esempio, per un grande scopo, per l’unico scopo che è la loro salvezza ».

Preghiera
O Signore, grazie per avermi dato in S. Giuseppe Moscati un punto di riferimento per amare te sopra ogni cosa, senza lasciarmi vincere dalle attrattive del mondo.

Non permettere che mi separi da te, ma orienta la mia vita verso quei beni che conducono a te, sommo Bene.

Per l’intercessione del tuo fedele servo S. Giuseppe Moscati, concedimi ora questa grazia che ti chiedo con viva fede… Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

VIII giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera di S. Pietro, capitolo 2, ver-setti 1-5:

Allontanate da voi ogni forma di male. Basta con gli imbrogli e le ipocrisie, con l’invidia e la maldicenza!

Come bambini appena nati, desiderate il latte puro e spirituale, per crescere verso la salvezza. Voi davvero avete pro-vato quanto è buono il Signore.

Avvicinatevi al Signore. Egli è la pie-tra viva che gli uomini hanno gettato via, ma che Dio ha scelto come pietra pre-ziosa. Anche voi, come pietre vive, for-mate il tempio dello Spirito Santo, siete sacerdoti consacrati a Dio e offrite sacri-fici spirituali che Dio accoglie volentieri, per mezzo di Gesù Cristo.

Punti di riflessione
1) Noi spesso ci lamentiamo del male che ci circonda: ma poi come ci compor-tiamo? Gli imbrogli, le ipocrisie, l’invidia e la maldicenza sono mali che ci insi-diano continuamente.

2) Se conosciamo il Vangelo, e noi stessi abbiamo sperimentato la bontà del Signore, dobbiamo operare il bene e « crescere verso la salvezza ».

3) Tutti noi siamo le pietre del tempio di Dio, anzi siamo « sacerdoti consacrati a Dio » in virtù del battesimo ricevuto: dobbiamo, quindi, sostenerci gli uni gli altri e mai essere di ostacolo.

4) La figura di S. Giuseppe Moscati ci sia di stimolo nell’essere operatori di bene e nel non recare mai danno agli al-tri. Sono da meditare le parole che scrisse a un suo collega il 2 febbraio 1926: « Ma io non attraverso mai la via di attività pratica dei colleghi. Non ho mai, da che un orientamento del mio spirito mi domina, ossia da lunghi anni, non h� mai detto male dei colleghi, della loro opera, dei loro giudizi ».

Preghiera
O Signore, concedimi di crescere nella vita spirituale, senza lasciarmi sedurre dai mali che insidiano l’umanità e contraddicono i tuoi insegnamenti. Come pietra viva del tuo tempio santo, possa vivere con fedeltà il mio cristianesimo a imitazione di S. Giuseppe Moscati, che ti amò sempre e in te amò coloro che egli avvicinava. Per i suoi meriti, concedimi ora la grazia che ti chiedo… Tu che vivi e regno nei secoli dei secoli. Amen.

IX giorno
O Signore, illumina la mia mente e fortifica la mia volontà, perché possa comprendere e mettere in pratica la tua parola. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Dalla I lettera ai Corinzi di S. Paolo, capi-tolo 13, versetti 4-7:

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca i1 suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

Punti di riflessione
1) Queste frasi, tratte dall’Inno dell’a-more di S. Paolo, non hanno bisogno di commento, perché sono più che elo-quenti. Sono un programma di vita.

2) Quali sentimenti provo nel leggerle e nel meditarle? Posso dire di ritrovarmi in esse?

3) Devo ricordarmi che, qualunque cosa io faccia, se non agisco con carità sincera, tutto è inutile. Un giorno Dio mi giudicherà in relazione all’amore con cui ho agito.

4) S. Giuseppe Moscati aveva com-preso le parole di S. Paolo e le metteva in pratica nell’esercizio della sua profes-sione. Parlando degli ammalati, scriveva: « Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui un altro fratello, il medico, accorre con 1’ardenza dell’amore, la carità ».

Preghiera
O Signore, che hai reso grande S. Giuseppe Moscati, perché nella sua vita ha visto sempre te nei fratelli, concedi anche a me un grande amore per il prossimo. Possa, come lui, essere paziente e premuroso, umile e disinteressato, longanime, giusto e amante della verità. Ti chiedo anche di esaudire questo mio desiderio…, che ora, avvalendomi dell’intercessione di S. Giuseppe Moscati, presento a te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERE PER VARIE PERSONE
PREGHIERA PER TUTTI
O S. Giuseppe Moscati, medico e scienziato insigne, che nell’esercizio della professione curavi il corpo e lo spirito dei tuoi pazienti, guarda anche noi che ora ricorriamo con fede alla tua intercessione.

Donaci sanità fisica e spirituale e ancora una volta sii il dispensatore dei favori divini. Allevia le pene dei sofferenti, da’ conforto agli ammalati, consolazione agli afflitti, speranza agli sfiduciati.

I giovani trovino in te un modello, i lavoratori un esempio, gli anziani un conforto, i moribondi la speranza del premio eterno.

Sii per tutti noi guida sicura di laboriosità, onestà e carità, affinché adempiamo cristianamente i nostri doveri e diamo gloria a Dio nostro Padre. Amen.

PER UN MALATO
O medico santo Giuseppe Moscati, che, illuminato da Dio, nell’esercizio della tua professione, hai dato a tanti la salute del corpo unitamente a quella dello spirito, concedi a…,

che in questo momento ha bisogno della tua intercessione, di ritrovare la sanità materiale e la serenità dell’anima.

Possa presto ritornare al suo lavoro e, insieme a te, ringraziare Dio e lodarlo con la santità della vita, memore sempre del beneficio ricevuto. Amen.

PER UN MALATO GRAVE
Tante volte mi sono rivolto a te, o medico santo, e tu mi sei venuto incontro. Ora ti prego con sincero affetto, perché il favore che ti domando richiede un tuo particolare intervento N. N. si trova in gravi condizioni e la scienza medica può fare ben poco. Tu stesso hai detto: «Che cosa possono fare gli uomini? Che cosa possono opporre alle leggi della vita? Ecco la necessità del rifugio in Dio». Tu, che hai risanato tante malattie ed hai soccorso tante persone, accogli le mie suppliche e ottienimi dal Signore di vedere esauditi i miei desideri. Concedimi anche di accettare la santa volontà di Dio e una fede grande per accogliere le disposizioni divine. Amen.

PER UN MORIBONDO
Vengo con fiducia a te, o S. Giuseppe Moscati, per raccomandarti N.N., che ormai si trova

alle soglie dell’eternità.

Tu, che sei stato sempre tanto sollecito per coloro che stavano per passare dalla vita alla morte, accorri in aiuto di questa persona a me cara e sostienila in questo momento decisivo. Gesù risorto sia la sua forza, la sua speranza e il premio per la vita che non avrà fine. Insieme a te possa lodare Dio eternamente. Amen.

PER UN DROGATO
Affido a te, S. Giuseppe Moscati, questo giovane…, il quale ha bisogno più che mai di aiuto e di calore umano.

Nella solitudine e nella disperazione in cui si trova, necessita di forza di volontà, di impegno duraturo e di comprensione.

Tu che hai salvato tanti che ricorrevano a te, non abbandonarlo e restituiscilo presto, guarito nel corpo e nello spirito, all’affetto di quanti silenziosamente soffrono e trepidano per un suo ritorno alla vita. Amen.

PER I PROPRI FIGLI
Mi rivolgo a te, S. Giuseppe Moscati, perché sii tu il protettore dei miei figli.

In un mondo pieno di pericoli e di egoismo guidali costantemente e, con la tua intercessione, ottieni loro da Dio sanità fisica e mentale, rettitudine di vita, buona volontà nel compimento del proprio dovere. Possano vivere i loro anni di formazione nella serenità e nella pace, senza incontrare cattive compagnie che potrebbero turbare le loro idee, farli deviare dalla retta via e sconvolgere la loro vita. Amen.

PER I FIGLI LONTANI
Angustiato per la lontananza dei miei figli, che ora sono privi delle mie cure, ti prego, o S. Giuseppe Moscati, di aiutarli e proteggerli.

Sii per loro guida e consolatore; dona loro luce nelle decisioni, saggezza nelle azioni, conforto nei momenti di solitudine. Non permettere che deviino dalla retta via e tienili lontani da ogni cattivo incontro.

Fa’ che presto possano ritornare da me, ricchi di esperienza umana e soprannaturale, per continuare il loro lavoro onestamente e gioiosamente. Amen.

PER I GENITORI
Con te ringrazio il Signore, o S. Giuseppe Moscati, per avermi dato genitori affettuosi, premurosi e buoni.

Come tu hai amato teneramente il papà e la mamma, che ti avevano guidato verso la via del bene, fa’ che anch’io sempre corrisponda alle loro premure e dia loro gioia e consolazioni. Ottieni ad essi, con la tua intercessione, sanità fisica e spirituale, serenità e saggezza e quanto essi desiderano per la loro e mia felicità. Possa il sorriso e l’amabilità dei miei cari allietare sempre la mia vita. Amen.

PER UNA PERSONA CARA
S. Giuseppe Moscati, che nella tua vita ti sei prodigato e interessato per le persone a te care, aiutandole, consigliandole e pregando per loro, proteggi, ti prego,… a me particolarmente legato (a). Sii la sua guida e il suo conforto e orientalo(a) verso la via del bene, perché possa agire rettamente, possa superare ogni difficoltà e vivere serenamente nella gioia e nella pace. Amen.

PER GLI STUDENTI

Anche tu, come me, o S. Giuseppe Moscati, hai frequentato i vari tipi di scuola, hai trepidato, hai avuto amarezze e gioie.

Con impegno e costanza ti sei preparato all’esercizio della tua professione. Concedi anche a me di impegnarmi con serietà; orienta la mia sensibilità e fa’ che, sul tuo esempio, in me crescano insieme la scienza e la fede.

Fa’ che mi ricordi sempre della tua esortazione: «Perseverate, con Dio nel cuore, con gli insegnamenti di vostro padre e di vostra mamma sempre nella memoria, con amore e pietà per i derelitti, con fede e con entusiasmo». Come te, nelle realtà del creato, possa scorgere Dio, sapienza infinita. Amen.

PREGHIERA DEI GIOVANI
Tu, o S. Giuseppe Moscati hai sempre avuto una predilezione particolare per i giovani.

Li hai difesi ed hai scritto che era «debito di coscienza istruirli, aborrendo dall’andazzo di tenere misterioso gelosamente il frutto della propria esperienza, ma rivelarlo».

Ti prego di aiutarmi e di darmi forza nelle lotte della vita.

Illuminami nel lavoro, orientami nelle scelte, sostienimi nelle decisioni. Concedimi di vivere questi anni come un dono di Dio, avuto per aiutare i miei fratelli. Amen.

PREGHIERA DEI FIDANZATI
Ci rivolgiamo a te, o Medico Santo, in questo importante periodo della nostra vita.

Tu, che hai avuto dell’amore un concetto altissimo e santo, aiutaci a realizzare il nostro sogno di trascorrere insieme la vita nell’affetto sincero e nella concordia Illumina i nostri intelletti, perché possiamo conoscerci profondamente e amarci disinteressatamente, sapendoci accettare, comprendere e aiutare.

Fa’ che la nostra vita sia un dono scambievole e che l’unione che realizzeremo sia fonte di gioia perenne per noi e per quanti vivranno insieme a noi Amen.

PREGHIERA DEI GIOVANI SPOSI
Ricorriamo a te, o S. Giuseppe Moscati, per implorare la tua protezione su di noi, che da poco tempo abbiamo unito le nostre vite in un comune disegno di amore.

Abbiamo sognato di vivere insieme e nel sacramento del matrimonio ci siamo giurati eterna fedeltà. Sostieni i nostri propositi e aiutaci a realizzare le comuni aspirazioni nella concordia, nella fedeltà e con l’aiuto scambievole.

Chiamati a comunicare la vita, rendici degni di questo privilegio, consapevoli di tanta responsabilità, disponibili alla grazia di Dio.

Non permettere mai che l’egoismo offuschi i nostri rapporti, ma ottienici la gioia di vivere sempre in armonia e pace. Amen.

PREGHIERA DEGLI ANZIANI
Tu, o San Giuseppe Moscati, non hai avuto la gioia di vivere a lungo, essendo volato al cielo nel pieno vigore delle forze, ma hai sempre curato e protetto gli anziani e quanti, avanti negli anni, soffrivano nel corpo e nello spirito. Io mi rivolgo a te, perché viva sempre nella serenità e nella pace; perché, consapevole del dono della vita, che il Signore mi concede, continui a operare il bene, contento se posso ancora lavorare, ma grato per quanto ho potuto fare. Concedimi di spargere gioia nel mio ambiente e di essere di esempio, di stimolo e di aiuto a quanti vivono con me. Amen.

PER I PROPRI DEFUNTI
O S. Giuseppe Moscati, che, per i tuoi meriti, hai avuto il premio della vita eterna, intervieni presso Dio affinché i miei parenti defunti godano l’eterno riposo.

Se per la loro fragilità non ancora hanno raggiunto la visione beatifica, tu sii il loro avvocato

e presenta a Dio le mie suppliche. Insieme a te, questi miei cari siano i protettori miei e della mia famiglia e ci guidino nelle decisioni e nelle scelte che facciamo. Vivendo cristianamente e santamente, possiamo un giorno raggiungervi per lodare insieme Dio nostra gioia. Amen.

PREGHIERE PER VARIE CIRCOSTANZE
PER LA PROPRIA GUARIGIONE
O medico santo e compassionevole, S. Giuseppe Moscati, nessuno più di te conosce la mia ansia in questi momenti di sofferenza. Con la tua intercessione, sostienimi nel sopportare il dolore, illumina i medici che mi curano, rendi efficaci i farmaci che mi prescrivono. Fa’ che presto, guarito nel corpo e sereno nello spirito, possa riprendere il mio lavoro e dare gioia a coloro che vivono con me. Amen.

PREGHIERA DELLA PARTORIENTE
Ricorro alla tua intercessione, o S. Giuseppe Moscati, per affidare a te il bambino che Dio mi ha mandato, che ancora vive della mia stessa vita e di cui io avverto la presenza con immensa gioia. Custodiscilo tu e quando dovrò darlo alla luce sii accanto a me per aiutarmi e sostenermi. Appena lo stringerò tra le mie braccia ringrazierò Dio per questo dono immenso e lo affiderò ancora a te, perché cresca sano nel corpo e nello spirito, sotto la tua protezione. Amen.

PER OTTENERE IL DONO DELLA MATERNITA’
O S. Giuseppe Moscati, ti supplico d’intercedere per me presso Dio, padre e autore della vita, perché mi conceda la gioia della maternità.

Come più volte, nell’Antico Testamento, alcune donne ringraziarono Dio, perché ebbero il dono di un figlio, così io, divenuta madre, possa presto venire in visita alla tua tomba per glorificare Dio insieme a te. Amen.

PER OTTENERE UNA GRAZIA IMPORTANTE
Ricorro a te, S. Giuseppe Moscati, ora che attendo l’aiuto divino per ottenere questa grazia… Con la tua potente intercessione fa’ che i miei desideri siano esauditi e io ritrovi presto la calma e la tranquillità.

Mi soccorra la Vergine Maria, di cui tu scrivesti: «E voglia ella, madre benigna, proteggere il mio spirito e il mio cuore in mezzo ai mille pericoli, in cui navigo, in questo orribile mondo!». La mia ansia si rassereni e tu sostienimi nell’attesa. Amen.

PER SUPERARE UNA PARTICOLARE DIFFICOLTà
O S. Giuseppe Moscati, fedele interprete della volontà di Dio, che nella tua vita terrena più volte hai superato difficoltà e contraddizioni,

sorretto dalla fede e dall’amore, aiutami in questa particolare difficoltà… Tu che in Dio conosci i miei desideri, in questo momento per me importante, fa’ che possa agire con rettitudine e prudenza, possa trovare una via di soluzione e conservare nel mio spirito la serenità e la pace. Amen.

PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO PER UNA GRAZIA RICEVUTA
Grato per l’aiuto ricevuto, vengo a ringraziarti, o S. Giuseppe Moscati, che non mi hai abbandonato nel momento del bisogno.

Tu che conoscevi le mie necessità ed hai ascoltato la mia richiesta, resta sempre al mio fianco e fa’ che io sia degno della benevolenza che tu mi hai dimostrato.

Come te, possa servire fedelmente il Signore e possa scorgerlo nei miei fratelli, che, al pari di me, hanno bisogno di aiuto divino e anche umano.

O Medico santo, sii sempre il mio consolatore! Amen.

PER OTTENERE LA RASSEGNAZIONE
Spinto dalla fiducia nella tua intercessione, o S. Giuseppe Moscati, ricorro a te in questo momento di sconforto. Oppresso da afflizioni e contrarietà, sperimento la solitudine, mentre tanti pensieri mi angustiano e mi turbano.

Mi dia pace questo tuo pensiero: «Quando più vi sentite solo, trascurato, vilipeso, incompreso, e quanto più vi sentirete presso a soccombere sotto il peso di una grave ingiustizia, avrete la sensazione di un’infinita forza arcana, che vi sorregge, che vi rende capaci di propositi buoni e virili, della cui possanza vi meraviglierete, quando tornerete sereno. E questa forza è Dio!». Amen.

PER UN ESAME O UN CONCORSO
Nell’ansia in cui mi trovo per il superamento di…, ricorro a te, o S. Giuseppe Moscati, implorando la tua intercessione e un aiuto particolare.

Ottieni da Dio a me: sicurezza, padronanza e luce per l’intelligenza; a coloro che dovranno giudicarmi: equanimità, benevolenza e quella comprensione che dà fiducia e coraggio.

Fa’ che presto, riconquistata la serenità, possa ringraziare il Signore per il successo conseguito e ricordare le tue parole: «Non c’è che una gloria, una speranza, una grandezza: quella che Dio promette ai suoi servi fedeli». Amen.

PER UN LUTTO IN FAMIGLIA
Provato dal dolore a causa della perdita di…, mi rivolgo a te, S. Giuseppe Moscati, per trovare luce e conforto.

Tu che hai accettato cristianamente la scomparsa dei tuoi cari, ottieni da Dio anche a me rassegnazione e serenità. Aiutami a colmare la solitudine, a rafforzare la fede nell’al di là e a vivere nella speranza che… mi attende per godere Dio insieme eternamente. Mi consolino queste tue parole: «Ma la vita non finisce con la morte, continua in un mondo migliore.

A tutti è stato promesso, dopo la redenzione del mondo, il giorno che ci ricongiungerà ai nostri cari estinti, e che ci riporterà al supremo Amore!». Amen.

VISITA ALLA TOMBA DI S. GIUSEPPE MOSCATI
La visita può farsi in comitiva o anche da solo. In quest’ultimo caso, recitare al singolare.

NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO.

AMEN.

Il Sacerdote introduce con brevi parole la visita:

Fratelli e sorelle,

con commozione e gioia ci troviamo nella chiesa del Gesù Nuovo, dove frequente-mente S. Giuseppe Moscati si tratteneva in preghiera, partecipava alla celebra-zione della Messa, riceveva la Comunione e implorava l’aiuto della Madonna Imma-colata, la cui statua troneggia sull’Altare Maggiore.

Ora il suo corpo santo riposa qui, di-nanzi a noi, in quest’urna di bronzo, che in tre pannelli lo raffigura in cattedra mentre insegna, mentre esercita la carità verso una povera mamma, mentre visita gli ammalati in ospedale.

Egli è pronto ad accoglierci, ad ascol-tare i nostri desideri e ad intercedere per noi presso Dio.

Laico, Medico, Professore d’Università e Scienziato d’alta scuola, come lo definì il Papa Paolo VI, visse dal 1880 al 1927 e in quarantasette anni raggiunse i vertici della santità, amando in modo straordina-rio Dio e i fratelli.

Rinnoviamo la nostra fede e predispo-niamo i nostri cuori ad ascoltare la Pa-rola di Dio. è la stessa Parola divina che alcuni decenni fa penetrò nell’intimo del Santo e lo spinse a dedicare la propria vita a beneficio degli altri.

Lodiamo insieme il Signore. Tutti:

Rendiamo grazie a Dio.

Dopo una breve pausa di riflessione, il sacerdote legge:

Dal Vangelo di S. Matteo, capitolo XXV, versetti 31-40:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi disce-poli:

« Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E sa-ranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra.

Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere: ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete ve-nuti a trovarmi.

Allora i giusti gli risponderanno: Si-gnore, quando mai ti abbiamo veduto af-famato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, nudo e ti abbiamo ve-stito? E quando ti abbiamo visto amma-lato o in carcere e siamo venuti a visi-tarti? Rispondendo il re dirà loro: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’a-vete fatto a me ».

Parola del Signore.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio:

Tutti siedono e il Sacerdote legge:

Punti di riflessione
1) Le parole che abbiamo ascoltato sono il programma pratico del cristiano, in base al quale un giorno saremo giudi-cati.

Nessuno può illudersi di amare Dio se non ama il prossimo.

Ricordiamo quando scrisse S. Giu-seppe Moscati: « Valorizzate la vita! Non dissipate il tempo in recriminazioni di felicità per-dute, in elucubrazioni. Servite Domino in laetitia.

… Di ogni minuto vi sarà domandato conto! – « Come l’hai speso? » – E voi risponderete: « Plorando ». Vi si opporrà: « Dovevi trascorrerlo implorando, con le buone opere, vincendo te stesso e il dé-mone malinconia ».

… E dunque! Su al lavoro! »

Pensiamo anche a ciò che diceva e che era una sua regola di vita: « Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui un altro fratello, il medico, accorre con 1’ardenza dell’amore, la carità ».

2) Ma chi è il prossimo?

Sono i nostri fratelli più bisognosi, in-dicatici dal vangelo di S. Matteo.

S. Giuseppe Moscati scelse la profes-sione medica per andare incontro ai biso-gnosi e sono innumerevoli gli episodi nei quali egli esercitò la carità.

A un amico medico scriveva: « Non la scienza, ma la carità ha tra-sformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini sono passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene ».

3) Noi cosa possiamo dire, dopo avere ascoltato la parola di Dio e le riflessioni di S. Giuseppe Moscati?

Dobbiamo forse rivedere qualche no-stro atteggiamento e soprattutto alcune nostre idee?

Ci possono venire in aiuto le esorta-zioni che il Santo Medico faceva a se stesso: « Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la perse-cuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio ».

Preghiera d’intercessione
In questo momento i nostri pensieri sono rivolti al Signore e tutti sentiamo il bisogno di manifestare a Lui i nostri desi-deri. Facciamolo, implorando l’aiuto di S. Giuseppe Moscati, e con fiducia di-ciamo: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, o Signore.

Tutti ripetono:

Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, o Signore.

1. Per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti, perché in virtù dello Spirito Santo guidino il Popolo di Dio sulle vie del Signore e lo rinsaldino nella santità.Preghiamo.

Tutti: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, Signore.

2. Per i cristiani laici sparsi nel mondo, perché vivano la loro consacra-zione battesimale e rendano a tutti la te-stimonianza della carità del Signore. Pre-ghiamo.

Tutti: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, Signore.

3. Per i cultori delle scienze, perché si aprano alla luce della saggezza eterna; per i medici, e tutti coloro che si dedi-cano agli ammalati, perché vedano Cristo nei fratelli sofferenti. Preghiamo.

Tutti: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, Signore.

4. Per tutti coloro che soffrono e per le persone a noi maggiormente care, perché con fede accettino la croce di Gesù ed offrano i loro patimenti per la salvezza del mondo. Preghiamo.

Tutti: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, Signore.

5. Per noi qui riuniti per glorificare Dio che suscita i Santi nella sua Chiesa, perché Egli ci rinnovi e santifichi, allevi le nostre sofferenze e dia consolazioni ai nostri cuori. Preghiamo.

Tutti: Per intercessione del Medico Santo, ascoltaci, Signore.

Chiediamo la benedizione a Dio per intercessione di S. Giuseppe Moscati. Dio onnipotente e Padre nostro, che in S. Giuseppe Moscati ci hai dato un mira-bile esempio di santità e un potente inter-cessore, per i suoi meriti benedici tutti noi che oggi, in questa chiesa e dinanzi al suo corpo santo, siamo raccolti in pre-ghiera.

Aiutaci nel corso della vita, donaci la salute del corpo e la sanità dello spirito ed esaudisci i nostri desideri.

Benedici anche le persone a noi care, che si raccomandano al Santo, e a tutti manifesta la tua paterna protezione.

Ti chiediamo, infine, che, tornando alle nostre case, possiamo riprendere le con-suete occupazioni con serio impegno e con la tua gioia nel cuore, per vivere san-tamente e con rinnovato fervore.

Vi benedica Dio onnipotente Padre e Figlio e e Spirito Santo.

Tutti: Amen.

MESSA IN ONORE DI S. GIUSEPPE MOSCATI
LAICO
Antifona d’ingresso

Mt XXXV 34.36.40

« Venite benedetti del Padre mio », dice il Signore; « ero malato e mi avete visi-tato. In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me ».

Orazione colletta
Preghiamo.

O Dio, che in San Giuseppe Moscati, me-dico e scienziato insigne, ci hai offerto un sublime modello di amore verso di te e verso i fratelli, fa’ che anche noi, per sua intercessione, vivendo l’autentica fede, sappiamo riconoscere negli uomini il volto di Cristo Signore, per servire in essi te solo.

Per il Nostro Signore Gesti Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Orazione sulle offerte
Accogli i nostri doni, o Padre, in questo memoriale dell’infinito amore del tuo Fi-glio, e, per l’intercessione di San Giu-seppe Moscati, confermarci nella gene-rosa dedizione a te e ai fratelli.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Antifona alla comunione
Giov. XII, 26

« Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo».

Orazione dopo la comunione Preghiamo.

O Padre, che ci hai nutriti alla tua mensa, donaci di imitare l’esempio di San Giu-seppe Moscati, che si consacrò a te con tutto il cuore e si prodigò instancabil-mente per il bene del tuo popolo.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

Prima lettura
Dal libro del profeta Isaia LVIII, 6-11: Così dice il Signore: « Sciogli le catene inique, togli i legami del giogo, rimanda

liberi gli oppressi e spezza ogni giogo. Non consiste forse il digiuno nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua gente? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimargi-nerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti se-guirà. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a te l’op-pressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua oscurità sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvi-gorirà le tue ossa; sarai come. un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono ».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale:

Dal Salmo CXI

Beato l’uomo che teme il Signore.

Beato l’uomo che teme il Signore

e trova grande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe,

la discendenza dei giusti sarà benedetta. Beato l’uomo che teme il Signore.

Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre

come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto. Beato l’uomo che teme il Signore.

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: il giusto sarà sempre ricordato. Beato l’uomo che teme il Signore.

Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi XIII, 4-13:

Fratelli, la carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di ri-spetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue ces-serà e la scienza svanirà. La nostra cono-scenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è per-fetto, quello che è imperfetto scomparirà.

Quand’ero bambino, parlavo da bam-bino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora ve-diamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.

Queste dunque le tre cose che riman-gono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

Parola di Dio.

Canto al Vangelo
Mt V, 7

Alleluia, alleluia
Beati i misericordiosi, dice il Signore, perché troveranno misericordia. Alleluia.

Vangelo
Dal vangelo secondo Matteo XXV, 31-40 In quel tempo, Gesù disse ai suoi disce-poli: « Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E sa-ranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore sepàra le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra.

Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Pa-dre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

Allora i giusti gli risponderanno: Si-gnore, quando mai ti abbiamo veduto af-famato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quanto ti abbiamo visto amma-lato o in carcere e siamo venuti a visi-tarti? Rispondendo, il re dirà loro: In ve-rità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fra-telli più piccoli, l’avete fatto a me ».

Parola del Signore.

oppure:

Dal vangelo secondo Luca X, 25-37: In quel tempo un dottore della legge si alzò per mettere alla prova Gesù:

« Maestro che devo fare per ereditare la vita eterna? ». Gesù gli disse: « Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi? ». Costui rispose: « Amerai il Si-gnore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso ». E Gesù: « Hai risposto bene, fa’ questo e vivrai ». Ma quegli vo-lendo giustificarsi, disse a Gesù: « E chi è il mio prossimo? ».

Gesù riprese: « Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei bri-ganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte.

Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samari-tano, che era in viaggio, passandogli ac-canto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’alberga-tore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti? ».

Quegli rispose: « Chi ha avuto compas-sione di lui ». Gesù gli disse: « Vai e an-che tu fa’ lo stesso ».

Parola del Signore.

Preghiera dei fedeli:

Cel.: Obbedienti alla parola di Gesù, che ci invita ad essere perfetti come il Padre celeste, preghiamo Dio, perché la santità che da Lui deriva rinnovi la Chiesa e trasformi il mondo. L’interces-sione di San Giuseppe Moscati, affretti dal Signore il compimento di questi desi-deri.

Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

1. – Per il Santo Padre….., per i Vescovi e i Sacerdoti, perché, in virtù dello Spi-rito Santo, guidino il Popolo di Dio sulle vie del Signore e lo rinsaldino nella san-tità. Preghiamo. Ascoltaci, o Signore.

2. – Per i cristiani laici, sparsi nel mondo, perché vivano la loro consacra-zione battesimale e rendano a tutti la te-stimonianza della carità del Signore. Pre-ghiamo. Ascoltaci, o Signore.

3. – Per i cultori delle scienze, perché, aprendosi alla luce della saggezza eterna, trovino Dio nelle meraviglie della sua creazione e con le loro scoperte e i loro insegnamenti contribuiscano alla glorifi-cazione della Santissima Trinità. Pre-ghiamo. Ascoltaci, o Signore.

4. – Per i medici e tutti coloro che si dedicano agli ammalati, perché siano ani-mati da una profonda riverenza per la vita e servano il Cristo nei loro fratelli sofferenti. Preghiamo. Ascoltaci, o Signore.

5. – Per tutti coloro che soffrono, perché in spirito di fede accettino la croce di Gesù ed offrano i loro patimenti per la salvezza del mondo. Preghiamo. Ascoltaci, o Signore.

6. – Per noi tutti qui riuniti a celebrare l’eucaristia e a glorificare Dio che suscita i Santi nella sua Chiesa, perché Egli ci rinnovi e santifichi per la Sua gloria e per il maggior bene della umanità. Pre-ghiamo. Ascoltaci, o Signore.

Cel.: L’intercessione di San Giuseppe Moscati sostenga sempre, o Signore, la tua Chiesa in preghiera. Concedile con pienezza ciò che domanda con fede. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

BREVI NOTIZIE SULLA VITA DI S. GIUSEPPE MOSCATI
La famiglia Moscati proviene da S. Lu-cia di Serino (AV), dove nacque il padre del Santo, Francesco, il quale si laureò in giurisprudenza e percorse brillantemente la carriera della magistratura. Fu giudice al tribunale di Cassino, presidente del tri-bunale di Benevento, consigliere di Corte d’Appello ad Ancona e, per ultimo, presi-dente di Corte d’Appello a Napoli. A Cas-sino sposò Rosa De Luca, -dei Marchesi di Roseto e le nozze furono benedette dal-l’abate di Montecassino P. Luigi Tosti, sto-rico famoso e ricordato nelle vicende ri-sorgimentali italiane: nel 1849 aveva esor-tato Pio IX a rinunziare al potere tempo-rale.

I coniugi Moscati ebbero nove figli: Giuseppe fu il settimo e nacque a Bene-vento il 25 luglio 1880.

I Moscati si erano trasferiti in questa città nel 1877, quando Francesco fu pro-mosso presidente di tribunale, e presero alloggio in via S. Diodato, nei pressi del-l’ospedale. Dopo pochi mesi cambiarono abitazione e andarono in un apparta-mento di via Port’Aurea, vicino all’Arco di Traiano, nel palazzo Andreotti, acquistato poi dalla famiglia Leo, attuale proprieta-ria.

A Benevento i coniugi Moscati porta-rono la loro fede e una costante fedeltà ai loro principi e si preoccuparono di dare ai figli una sana educazione religiosa.

Un anno dopo la nascita di Giuseppe, il magistrato Francesco fu trasferito ad An-cona e nel 1884 alla Corte di Appello di Napoli.

L’8 dicembre del 1898 Giuseppe fece la prima comunione nella chiesa delle An-celle del Sacro Cuore, frequentò regolar-mente il corso degli studi e quando, nel 1897, conseguì la licenza liceale al liceo Vittorio Emanuele II, risultò il primo tra i 94 studenti. Nella pagella c’è un solo otto in matematica e nove e dieci nelle altre materie.

Iscrittosi da poco alla facoltà di medi-cina, il padre, colpito da emorragia cere-brale, volò al cielo. Era il 21 dicembre del 1897.

Il giovane Giuseppe ricevette la cresima nel 1898, si laureò il 4 agosto 1903 e da allora impegnandosi costantemente negli studi, nella ricerca e nella pratica ospeda-liera, vinse concorsi, collaborò a riviste scientifiche, ma soprattutto veniva a con-tatto col dolore umano nelle corsie degli ospedali. Tutti i biografi ricordano l’assi-

stenza prestata agli ammalati durante l’eruzione del Vesuvio (1906), nel colera (1911) e nel periodo della prima guerra mondiale.

Nel 1911, in un travagliato concorso a coadiutore ordinario negli Ospedali Ri-uniti di Napoli, risultò il primo tra i con-correnti e nel maggio dello stesso anno conseguì il Libera Docenza di Chimica Fi-siologica.

Possedendo il Prof. Moscati un curricu-lum didattico e scientifico invidiabile, avrebbe potuto ottenere la cattedra uni-versitaria, ma vi rinunziò a favore del-l’amico Prof. Gaetano Quagliariello e per amore dell’Ospedale incurabili, dove pre-stava la sua opera e dove nel 1919 fu nominato direttore della III Sala uomini.

Dopo questa scelta cosciente e consape-vole, egli si orienta definitivamente verso il lavoro ospedaliero e nelle corsie del-l’ospedale impegna tempo, esperienza, ca-pacità umane e doni soprannaturali. Gli ammalati con le loro malattie e le miserie fisiche e spirituali saranno sempre in cima ai suoi pensieri, perché «sono le fi-gure di Gesù Cristo, anime immortali, di-vine, per le quali urge il precetto evange-lico di amarle come noi stessi».

Innumerevoli sono le testimonianze di alunni e colleghi che lo presentano come grande clinico e ammirato professore. Per dichiarazioni unanimi, come medico era dotato di un’intuizione straordinaria. Spesso le sue diagnosi destavano scon-certo, ma, dopo i risultati, tale sconcerto si trasformava in meraviglia e ammira-zione. Qualche collega, invidioso dei suc-cessi e della fama del Moscati, osava criti-carlo e sparlare delle sue diagnosi azzar-date, però doveva arrendersi dinanzi al-l’evidenza dei fatti e riconoscerne la supe-riorità.

Dinanzi al dolore umano, soprattutto se aggravato dalla povertà, Moscati si mo-strava sensibilissimo e si prodigava con tutte le sue forze per lenire le sofferenze e aiutare i bisogni. Ma negli ammalati egli vedeva soprattutto le anime da salvare e per questo le sue premure non avevano limiti. Il Signore, che egli ogni giorno in-contrava nella comunione, gli apriva il cuore alla comprensione del dolore sia fisico sia morale.

La sofferenza l’aveva sperimentata egli stesso con la perdita del fratello Alberto nel 1904 e della mamma nel 1914. Inol-tre, il suo animo sensibile non rimaneva

indifferente alle ingiustizie, alle incom-prensioni e alle invidie che notava fre-quentemente intorno a lui.

Moscati è l’uomo che ha saputo conci-liare scienza e fede, che ha amato il Si-gnore e la Vergine Maria ininterrotta-mente, che ha compiuto giornalmente il suo dovere con coerenza e amore.

Alla sua morte, avvenuta il 12 aprile 1927, all’età di poco meno di quaranta-sette anni, una mano ignota scrisse nel registro delle firme: «Non ha voluto fiori e nemmeno lacrime: ma noi lo piangiamo, ché il mondo ha perduto un santo, Napoli un esemplare di tutte le virtù, i malati poveri hanno perduto tutto!».

Giuseppe Moscati è stato elevato ben presto sugli altari: santo a 60 anni dalla morte e a 107 dalla nascita. La stima e la venerazione che lo avevano circondato in vita, esplosero letteralmente dopo la morte e presto il dolore e il pianto di co-loro che lo avevano conosciuto si tramutò in commozione, entusiasmo, preghiera.

Il 16 novembre 1930, per desiderio della sorella Nina e in seguito all’istanza di varie personalità del clero e del laicato, il Cardinale A. Ascalesi concesse il tra-sporto del corpo dal cimitero alla chiesa

del Gesù Nuovo. L’anno seguente inizia-rono i processi informativi in vista della santificazione e il 16 novembre 1975 Paolo VI proclamò Beato il Prof. Moscati, dopo l’esame positivo di due miracoli.

Il giorno della santificazione, avvenuta in Piazza S. Pietro il 25 ottobre 1987, nel-l’omelia della Messa il Papa Giovanni Paolo II disse: «Giuseppe Moscati, medico Primario ospedaliero, insigne ricercatore, docente universitario di fisiologia umana e di chimica fisiologica, visse i suoi molte-plici compiti con tutto l’impegno e la se-rietà che l’esercizio di queste delicate pro-fessioni laicali richiede.

Da questo punto di vista il Moscati co-stituisce un esempio non soltanto da am-mirare, ma da imitare…».

Nelle preghiere che gli rivolgiamo, chie-diamogli anche la gioia di averlo sempre come esempio e di imitare le sue virtù.

N.B. Per conoscere la vita di S. Giu-seppe Moscati si consiglia il libro del P. Antonio Tripodoro S.I., Giuseppe Moscati. Il Medico Santo di Napoli visto attraverso i suoi scritti e le testimonianze dei contem-poranei, Napoli 1993.