3 cose che i Cristiani devono sapere su ansia e depressione

L’ansia e la depressione sono dei disturbi molto diffusi nella popolazione mondiale. In Italia, secondo i dati Istat si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) abbia sofferto nell’anno 2018 di disturbi ansioso-depressivi. Un numero che è cresciuto negli anni e che è destinato ad aumentare. Ansia e depressione sono spesso sovrapposti. I cristiani cosa devono sapere?

1. Sappi che è normale

Non devi ritenerti ‘diverso’ se soffri di ansia o di depressione, come abbiamo accennato nell’introduzione, molte persone ne soffrono e tu non sei diverso. Le preoccupazioni della vita accomunano tutti, riguardano ogni individuo ma tu puoi affrontarli con Dio che ti dice: ‘Non temere’. Molti degli eroi della Bibbia ne soffrirono (Giona, Geremia, Mosè, Elia). La cosa preoccupante è se rimani in questo stato. Se ciò accade, parla con il tuo medico, il tuo pastore o un consulente cristiano.

2. La notte oscura dell’anima

Ognuno ha una “notte oscura dell’anima”. È normale e di solito passa con il tempo. Quando contiamo le nostre benedizioni, spesso possiamo uscire da questa depressione. Ecco un’idea. Fai un elenco di tutte le cose per cui devi essere grato: casa, lavoro, famiglia, libertà religiosa, etc. Ringrazia Dio per tutto questo in preghiera. È difficile essere depressi quando si rende grazie a Dio. Metti le cose in prospettiva. Le cose potrebbero andare molto peggio e la depressione non è solo per te. Molti dei più grandi predicatori hanno sofferto, come Charles Spurgeon e Martin Lutero. Il problema sorge quando non esci dalla tua depressione. Se non riesci a smettere di essere depresso, cerca aiuto. Credi in Dio. Pregalo e leggi la tua Bibbia. Questo fa molto per portarti nella luce fuori dalla notte oscura dell’anima.

3. Molto rumore per nulla

Adrian Rogers diceva che l’85% delle cose per cui ci preoccupiamo non si verificano mai, del 15% non possiamo fare nulla. Quando non possiamo fare nulla per cambiare quelle cose, dona le preoccupazioni a Dio. Dio ha le spalle più larghe di noi. Vede la nostra lotta. Ancora una volta, la preoccupazione mostra che non confidiamo in Dio che ogni cosa funzionerà per il nostro bene (Rm 8,18) e inoltre, dobbiamo vivere pensando alla fine e alla gloria che verrà e che si rivelerà in noi (Rm 8,28).